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L’INTESA con KURZ

Austria, l’ultradestra del Fpö si prende i ministeri di Esteri, Interni e Difesa

(Afp)
(Afp)

La destra oltranzista del Fpö di Heinz-Christian Strache avrà ministeri cruciali come Interni, Difesa ed Esteri nel nuovo governo austriaco del giovanissimo cancelliere Sebastian Kurz. Secondo le anticipazioni della stampa locale, Herbert Kickl andrà agli Interni, Mario Kunasek alla Difesa e Karin Kneissl agli Esteri. Strache, come previsto, sarà vicecancelliere. Come sottolineano le agenzie internazionali, si tratterebbe dell’unico esecutivo dell’Europa occidentale formato insieme all’ultradestra, dopo che il premier Kurz (31 anni) ha annunciato ieri notte di aver raggiunto un’intesa con l’Fpö.

Oggi è prevista alle 15 una riunione per il via libera formale dei rispettivi partiti e la presentazione di un’agenda governativa che si annuncia sbilanciata su posizioni conservatrici.

Il giuramento la prossima settimana
L’intesa fra Kurz e l’Fpoe arriva al termine di un dialogo avviato subito dopo le elezioni di due mesi fa. Kurz ha portato alla vittoria il Partito popolare austriaco (Övp) sposando una linea dura sull’immigrazione che ha finito per avvicinarsi o sovrapporsi a quella della destra radicale. Tra i punti forti del programma ci sono il taglio dei «benefit» per i rifugiati e il blocco di nuove ondate migratorie. L’Fpö è comunque riuscito a incassare il 26% dei consensi, imponendosi come terzo partito su scala nazionale. «Se tutto va come immaginiamo, nulla impedisce che il govero giuri all’inizio della prossima settimana» ha dichiarato Alexander Van der Bellen, il presidente della repubblica che ha il compito di nominare e sciogliere i governi. Van der Bellen ha sconfitto l’anno scorso - in un’elezione che si è ripetuta per irregolarità nel conteggio dei voti - il candidato della destra radicale Norbert Hofer che, ora, potrebbe ricomparire nell’esecutivo nato dall’accordo fra Kurz e Fpö.

È indicativo che la sede scelta per la presentazione del patto sia Kahlenberg, una collina che sovrasta Vienna ed è nota soprattutto per essere stata il teatro della Battaglia di Vienna del 1683, quando le forze locali respinsero l’esercito turco. I due partiti hanno costruito parte del proprio consenso politico sul contrasto alle «società parallele» che starebbero crescendo in Austria fra le comunità musulmane del paese. Gli islamici residenti oggi nel paese sono circa 500mila, su una popolazione di 8,7 milioni di cittadini, in larga parte turchi o di origine turca. Strache e Kurze si sono allineati nel giudicare una priorità la «lotta all’Islam radicale», oltre ad aver apertamente osteggiato l’ingresso nella Ue della Turchia.

Kurz: non ci sarà un referendum sull’Europa
Un altro punto chiave nel programma dell’Fpö è l’antieuropeismo, battaglia che ha fatto temere la convocazione di un referendum per l’uscita dalla Ue in caso di ingresso dell’ultradestra al governo. Su questo fronte, Kurz ha assicurato a più riprese di essere fermamente filo-europeo e di non aver lasciato margini per «referendum alla Brexit», anche se le forze del futuro esecutivo criticano Bruxelles per la gestione dei migranti e la scarsa autonomia dei paesi membri.

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