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DESIGNATA SEGRETARIA CDU

Annegret Kramp-Karrenbauer: chi è l’erede al «trono» della Merkel

Angela Merkel (s) e Annegret Kramp-Karrenbauer (Afp)
Angela Merkel (s) e Annegret Kramp-Karrenbauer (Afp)

Tra i tanti a trattenere il respiro sull’esito del voto per posta dell’Spd sulla GroKo c’è Angela Merkel, già molto indebolita nel suo partito e contestata per aver fatto troppe concessioni ai Socialdemocratici pur di tenere in piedi a tutti costi la sua terza Grande Coalizione. Tra le tante contestazioni piovute sulla leader dell’Unione dei cristiano-democratici dallo scorso settembre, a causa di un risultato elettorale pessimo, una è intanto arrivata a segno, ed è quella che ha protestato per la mancanza di un successore al trono. Merkel, 63 anni, ha nominato “a sorpresa” Annegret Kramp-Karrenbauer, 55 anni, nuovo segretario generale del partito dal primo marzo al posto dell’uscente Peter Tauer, dimissionario per motivi di salute: si tratta dell’anticamera per divenire leader del partito e, visto che il cancelliere è sempre rappresentante del partito più forte, in prospettiva anche cancelliera.

Chi è l’erede designata di Angela Merkel
Kramp-Karrenbauer ha vinto un’importante elezione nel suo piccolo Stato, Saarland (secondo solo al più piccolo Bremen) quando a settembre il suo partito andava male. È leader del Saar da sette anni, nella Cd dal 1981, ed è considerata leggermente più a destra della Merkel: più rigida su rifugiati e immigrazione (anche se appoggiò l’apertura a un milione di rifugiati della Merkel poi si irrigidì sull’integrazione dei non meritevoli) e ultracattolica, ha votato contro i matrimoni tra omosessuali («non vorrete che si arrivi ai matrimoni tra parenti oppure tra più di due» ha detto).
L’investitura ufficiale di “Akk” - così è conosciuta, come anche “mini-Merkel” - è prevista con voto il prossimo lunedì 26 febbraio, al Congresso del Cdu quando la Merkel rivelerà i nomi dei ministri dell’Unione nella GroKo. Viene dato per sicuro Peter Altmaier all’Economia, da definire Difesa, Sanità, Agricoltura: resta da vedere se ci sarà posto per Jens Spahn, 37, alla destra della Merkel e a capo della contestazione giovanile all’interno dell’Unione. Spahn è parte del trio dei “wild boys”, con Carsten Linnemann, 40 anni, un avvocato nel Bundestag alla guida della corrente vicina al business e Paul Ziemiak, 32 anni, leader dei giovani nella Cdu. I tre, che reclamano a viva voce il ricambio generazionale, hanno iniziato la loro carriera politica nella regione più popolosa della Germania, la Renania Settentrionale-Vestfalia.

Il voto nella Spd sulla grande Coalizione

Le indicazioni di voto per il «Ja» e il «Nein» alla GroKo destinate agli iscritti Spd

La Germania da oggi consegna il suo destino politico, e non solo il suo ma anche quello di Angela Merkel e dell’Europa, ai 463.723 iscritti al socialdemocratico Spd. È iniziato in queste ore il lungo processo del voto per posta all’accordo di Grande Coalizione firmato dal Cdu-Csu e Spd il 7 febbraio. Il partito ha inviato una lettera ai tesserati invitandoli a mettere una croce sopra il “Ja” oppure il “Nein” e rispedire il voto in due buste, una color blu e l’altra rosa.
I voti saranno raccolti fino al 2 marzo e il risultato è atteso il 4 marzo: le previsioni sono al momento per un 50-50 tra favorevoli e contrari, con i giovani tendenzialmente per il “no” e per il ritorno ai banchi dell’opposizione e i vecchi membri del partito per il “sì” alla Grande Coalizione, il minore dei mali per evitare il ritorno alle elezioni che ad oggi sarebbero disastrose.

Testa a testa tra Ja e Nein
L’avvio del voto sulla GroKo dei tesserati Spd ha coinciso con la pubblicazione di un ultimo sondaggio, tragico per i socialdemocratici, rilanciato da Bild che ha messo a nudo quello che si temeva già da qualche settimana in Germania: il sorpasso. Il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (Afd), se si andasse alle elezioni oggi, secondo questo sondaggio sarebbe il secondo partito con il 16% dei consensi contro il 15,5% dell’Spd e dopo un Cdu comunque in calo al 32% dal 33% del precedente sondaggio. Afd fa leva sul sentimento anti-immigrazione e sulla protesta contro tutto l’establishment politico.

Gli ultimi sondaggi elettorali in Germania
Nella tabella, confronto tra gli ultimi due sondaggi in Germania e i risultati delle due precedenti tornate elettorali. Continua il calo della Spd e l’avanzata dell’ultra-destra di Afd

L’uscita di scena di Martin Schulz e la nomina di Andrea Nahles alla guida dell’Spd (che avverrà ufficialmente il 22 aprile) non sembrano per ora aver avuto un effetto decisivo sugli iscritti per aumentare i consensi a favore della Grande Coalizione. Olaf Scholz, che diventerà il potente ministro delle Finanze, si sta impegnando molto nella campagna per il “Ja”, perché lui stesso rappresenta la più grande concessione, nella ripartizione dei ministeri (e c’è molto di più nelle 177 pagine del documento di accordo), fatta da Merkel per convincere i socialdemocratici a portare avanti la GroKo. Manca invece ancora il nome del nuovo ministro degli Esteri, che sarà Spd.

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