New York - Donald Trump ha deciso di rinviare di un mese i dazi protettivi su acciaio e alluminio contro numerosi alleati, a cominciare dall'Unione Europea. La nuova data per l'eventuale entrata in vigore delle barriere protettive è stata fissata per il primo di giugno. Trump ha atteso fino a poche ore prima della scadenza di temporanee esenzioni dalle sanzioni, la mezzanotte tra il 30 aprile e il primo maggio, prima di rendere noto il rinvio. La scelta neutralizza almeno per il momento il rischio di una escalation dei conflitti commerciali anzitutto con la Ue, che aveva pronte rappresaglie contro il made in Usa.
I dazi statunitensi sui metalli, del 10% contro l'import di alluminio e del 25% contro quello di acciaio, sono rivolti soprattutto contro la Cina e la sua sovrapproduzione a basso costo ma la Casa Bianca li ha stabiliti su scala globale, potenzialmente colpendo così anche numerosi alleati. L'Europa è tra i maggiori esportatori di acciaio negli Usa. Le esenzioni, anche dopo la decisione di rinviare, restano tuttavia soltanto temporanee, non permanenti come richiesto dalla Ue. Gli altri paesi che hanno beneficiato del rinnovo della sospensione sono Canada e Messico, impegnati a rinegoziare l'accordo di libero scambio nordamericano Nafta, il Brasile, l'Argentina e l'Australia. I dazi rimangono invece in vigore contro nazioni che vanno dalla Russia alla Cina e al Giappone.
La Casa Bianca, che ha citato ampie ragioni di sicurezza nazionale per proteggere l'industria siderurgica domestica, intende ottenere concessioni commerciali in cambio di una rimozione totale della minaccia dei dazi ma finora le trattative tra le parti, in particolare con la Ue, non sono andate a buon fine. Adesso ci saranno altri giorni per cercare un compromesso. L'unico paese che sta finalizzando un'ormai certa intesa per un'esenzione permanente dai dazi è la Corea del Sud, come risultato dell'aver rinegoziato un patto commerciale bilaterale con Washington nel quale ha accettato quote volontarie al proprio export di acciaio.
L'Europa teme che spirali di tensione e trattative bilaterali erodano pericolosamente il sistema delle regole internazionali del commercio governato dalla Wto. La Ue sta inoltre già soffrendo comunque delle sanzioni americane sui metalli nonostante le esenzioni: le importazioni di acciaio nella regione sono aumentate di 300.000 tonnellate a 2,9 milioni di tonnellate nel corso del primo trimestre dell'anno, esito del dirottamento dell'export di paesi quali Brasile, Turchia, Russia, Corea del Sud, Egitto e Cina che cercano di evitare i giri di vite statunitensi.
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