«Attraverso una combinazione di contributi addizionali degli Stati membri e risparmi, la Commissione propone un bilancio pluriennale per il periodo 2021-2027 di 1,279 miliardi in impegni, pari all'1,114% del reddito nazionale lordo dei 27 Stati membri». Si tratta di un bilancio comparabile con la dimensione del quadro finanziario corrente in termini reali. Il livello degli impegni si traduce in 1,246 miliardi di pagamenti pari all'1,08% del reddito nazionale degli 27 per attuare i programmi di spesa attuali e futuri fino al 2027.
I tagli a fondi strutturali e agricoltura
Per assicurare il rispetto dei tetti delle risorse proprie in particolare nei primi due anni, la Commissione propone una riduzione
del tasso di prefinanziamento per la politica di coesione e per lo sviluppo rurale. Per la politica di Coesione in senso stretto
sono previsti 330 miliardi in sette anni a prezzi correnti contro i 367 miliardi del periodo di bilancio 2014-2020. In termini
reali, cioè considerata l’inflazione, il taglio è di quasi il 10%, molto di più di quel 6% definito realistico nei giorni
scorsi dal Commissario Oettinger e che nelle comunicazioni ufficiali e nelle dichiarazioni di oggi è diventato prima il 5%
poi il 7%. Per il settore agricolo, i tagli appaiono analoghi: 378,9 miliardi per il 2021-2027 a prezzi correnti contro i
420 miliardi del quadro finanziario attuale, pari al 9,7%. Tuttavia dovrebbero concentrarsi sul Fondo di sviluppo rurale più
che sui pagamenti diretti, i due pilastri della Politica agricola comune.
Tajani: all’Italia serve un governo autorevole per contenere i tagli. Proprio sul ridimensionamento dei fondi per l’agricoltura e quello più contenuto delle risorse per la coesione economica, sociale e territoriale (fondo sociale e fondo per lo sviluppo regionale) si è soffermato il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, secondo il quale «serve un governo italiano autorevole per fare in modo che si riducano i tagli all’agricoltura» e «verificare che sui fondi di coesione non ci siano tagli per le regioni italiane e le isole», previsti nel prossimo bilancio Ue. «Serve che l’Italia sia rappresentata con forza perché il confronto è sui temi importanti come i fondi per l’agricoltura e la pesca e i fondi di coesione. L’interesse nazionale va tutelato al tavolo del Consiglio» dove «l’Italia dovrà ottenere risultati positivi».
Per la gestione delle migrazioni e delle frontiere vengono stanziati 34,9 miliardi in sette anni, mentre per difesa e la sicurezza interna la proposta della Commissione, che dovrà superare l’esame del Consiglio (all’unanimità) e del Parlamento, stanzia 27,5 miliardi. Aspetto, questo, che piace a Tajani, insieme alle maggiori risorse «per le imprese e per la competitività».
Il nuovo bilancio Ue 2021-2027 prevede due nuovi fondi per l'eurozona, per un totale di 55 miliardi. Il primo, il Fondo di stabilizzazione degli investimenti, sarà di 30 miliardi ed è destinato a quei Paesi colpiti da crisi per aiutarli a mantenere costante il livello di investimenti pubblici tramite prestiti garantiti dal bilancio Ue.
Il secondo fondo, da 25 miliardi, è destinato a fornire sostegno ai Paesi per la realizzazione delle riforme e per assicurare la convergenza per quelli che adotteranno l’euro.
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