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telefonata tra i due Presidenti

Trump a Macron: «L’Ue negozi per ridurre le barriere doganali»

Il presidente americano Donald Trump ha invitato la Ue a entrare in specifici negoziati per ridurre le barriere doganali, durante una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riferisce la Casa Bianca. Nel colloquio i due leader hanno discusso del dossier nordcoreano, della Siria e dell’Iran. La telefonata ha avuto corso ieri, motivata secondo Bloomberg dal fatto che la prima superpotenza mondiale è già impegnata in una guerra commerciale con la Cina, per cui non sarebbe saggio che si aprissero troppi fronti.
I nodi di Corea, Siria e Iran
Trump e Macron hanno discusso anche di Corea del Nord, Siria e Iran, secondo la dichiarazione inviata via e-mail dall’ufficio stampa della Casa Bianca. I leader hanno discusso del summit a Singapore fra il presidente Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un, afferma la nota della Casa Bianca dove si sottolinea che il tycoon ha «riaffermato l’obiettivo degli Usa di ottenere una denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile della Corea del Nord». Trump e Macron si sono consultati anche sull’attuazione di una «soluzione politica in Siria attraverso il processo (Onu, ndr) di Ginevra». Il presidente Usa inoltre ha sottolineato «il suo obiettivo di negoziare un accordo completo con l’Iran che copra i programmi nucleare e balistico e le attivita' maligne nella regione».

L’appello francese sui dazi
Da parte francese, l’Eliseo ha rilasciato una nota in cui affermava che era stato lanciato un appello e che di scambi commerciali si era discusso tra altri argomenti. L’Ue si rifiuta di impegnarsi in discussioni formali su un accordo commerciale negli Stati Uniti, mentre le sue industrie sono soggette a dazi punitivi su acciaio e alluminio, introdotti da Trump all’inizio di questo mese. «Pronti a parlare di liberalizzazione del commercio con i nostri amici americani, ma solo se gli Stati Uniti decideranno un’esenzione illimitata dalle tariffe dell’acciaio e dell’alluminio», ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk il mese scorso, dopo un incontro con i leader.

Acciaio e alluminio nel mirino
Da quando i dazi sull’alluminio e sull’acciaio sono entrati in vigore, la porta per i colloqui sulla liberalizzazione limitata del commercio è chiusa, ha detto un funzionario del governo dell’Ue quando gli è stato chiesto di commentare la richiesta di Trump. Trump sta scuotendo l’ordine economico mondiale con la sua politica dei dazi. Dopo averne imposti sulle importazioni di acciaio e alluminio, assieme a pannelli solari e lavatrici, la sua amministrazione ha annunciato tariffe sulle importazioni cinesi la cui entrata in vigore avverrà entro poche settimane, portando a immediate ritorsioni da parte di Pechino. Sono sorte tensioni anche con l’Ue, poiché gli Stati Uniti mettono in discussione accordi internazionali di riferimento, che abbracciano commercio, cambiamento climatico e difesa.

La Germania: «Più responsabilità per l’Europa»
Le tariffe americane per l’acciaio e l’alluminio rimangono in vigore dopo una riunione del G7 all’inizio di giugno con le controtariffe dell’Ue e del Canada che dovrebbero entrare in vigore tra qualche settimana. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas questa settimana ha chiesto all’Unione europea di unirsi per colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti negli accordi globali che hanno sostenuto le relazioni transatlantiche per decenni. Per contrastare il ridimensionamento degli Stati Uniti, Maas ha detto che l’Ue deve ridefinire il proprio rapporto con gli Stati Uniti e assumersi una maggiori responsabilità globali, anche in materia di politica estera e di difesa.

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