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Migranti, Macron: sanzioni a chi non accoglie rifugiati. Salvini e…

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Migranti, Macron: sanzioni a chi non accoglie rifugiati. Salvini e Di Maio contro la Francia

  • – di Redazione Online
Un’immagine della Lifeline, nave battente bandiera olandese con oltre 200 migranti a bordo, ancora in cerca di un porto di destinazione
Un’immagine della Lifeline, nave battente bandiera olandese con oltre 200 migranti a bordo, ancora in cerca di un porto di destinazione

Si annuncia tesissimo il vertice di Bruxelles in programma domenica pomeriggio sul tema dei migranti. Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è detto oggi favorevole a «sanzioni finanziarie» nei confronti dei paesi dell’Unione europea che si rifiutino di accogliere i rifugiati. Macron ha aggiunto che «non ci possono essere paesi che beneficiano massicciamente della solidarietà dell'Ue e che rivendicano poi il loro egoismo nazionale quando si tratta di temi migratori». Macron dice sì a «porre condizioni su questo punto al finanziamento di aiuti strutturali».

La reazione dei due vicepremier
Il riferimento neppure troppo velato pare essere ai paesi del cosiddetto blocco di Visegrad, ma anche la recente svolta dell’Italia sembra essere nel mirino del presidente francese che ha anche detto: «In Italia non c’è un’emergenza migratoria». E in effetti i dati dello stesso Viminale sembrerebbero confermarlo: il cruscotto statistico aggiornato al 22 giugno segnala un calo del 77% da inizio anno rispetto all’analogo periodo 2017. Tuttavia i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno replicato duramente. Salvini ha snocciolato: «650mila sbarchi in 4 anni, 430mila domande presentate in Italia, 170mila presunti profughi a oggi ospitati in alberghi, caserme e appartamenti per una spesa superiore a 5 miliardi di euro. Se per l'arrogante presidente Macron questo non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia». Per Di Maio, invece, «Macron è fuori dalla realtà. E la Francia con i suoi respingimenti alimenta l’emergenza».

Il fronte Francia-Spagna
I leader si europei preparano il vertice europeo sui migranti di domani, cercando di smussare le sempre più ampie divergenze emerse. In un faccia a faccia oggi all’Eliseo, a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier spagnolo Pedro Sanchez hanno stretto i ranghi in chiave anti populista. Francia e Spagna - ha annunciato Macron - proporranno al vertice europeo sui migranti l'istituzione di “centri chiusi” sul territorio europeo “nei paesi di primo sbarco”. I centri, ha spiegato Macron, dovrebbero avere “mezzi europei che consentano una solidarietà finanziaria immediata, un'istruzione rapida dei dossier, una solidarietà europea in base alla quale ogni paese prenda in modo organizzato le persone che hanno diritto all'asilo”.

Il vertice all’Eliseo
Il presidente francese si è congratulato con Sanchez per la disponibilità spagnola ad accogliere nelle ultime ore quasi 600 migranti, in un momento in cui la chiusura dei porti italiani decisa dal governo ha costretto a ridisegnare la geografia dei flussi nel Mediterraneo. “Voglio sottolineare l'eccellente cooperazione che abbiamo con la Spagna” sull'accoglienza dei migranti e “che in particolare abbiamo avuto sul caso dell'Aquarius”: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, all'Eliseo dopo l'incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez. “Rendo omaggio alla decisione del presidente del governo spagnolo di accogliere la nave e di aver accettato questa soluzione di solidarietà europea, adottata in extremis”.

La proposta di Macron
Nel corso di una conferenza stampa congiunta Macron ha illustrato i punti chiave che intende portare al vertice: oltre alla regola dello sbarco nel porto più vicino (e sicuro), il presidente francese propone la creazione, in base al formato Unhcr, di centri chiusi con mezzi finanziati dall'Europa nei paesi più sicuri e vicini di sbarco, con un'organizzazione europea per esaminare i dossier. E poi l’impegno dei paesi europei a ripartire fra loro le persone alle quali, in questi centri chiusi, viene concesso l'asilo e l’insediamento in questi centri chiusi di equipe che possanoriportare nei paesi di origine le persone che non hanno ottenutoil diritto di asilo.

Le critiche di Salvini
Il risultato delle trattative sui migranti in Ue è ancora aperto. A sottolinearlo è il Ministro degli Interni italiano Matteo Salvini che in un'intervista al periodico tedesco Der Spiegel, uscita oggi in Germania ha detto: «La differenza col passato è che l'approvazione dell'Italia non è garantita a priori. Noi siano pronti a trattare, punto per punto». A Matteo Salvini in particolare non piace la sequenza delle soluzioni indicate da Parigi e Berlino in vista del vertice Ue di Bruxelles sui migranti: «A me non piace l'ordine di precedenza - dice nell’intervista - sul tavolo lì c'è innanzitutto la questione dei respingimenti immediati verso l'Italia di coloro che originariamente sono approdati sulle nostre coste, e solo successivamente la sicurezza delle frontiere esterne per il futuro. Per noi vale
esattamente il contrario».

Con una dose polemica non indifferente, Salvini ha affermato che ricevere per mail bozze a cui si è lavorato in altri paesi “non corrisponde allo stile di lavoro” dell'attuale governo.

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