Nel caso in cui si verifica una richiesta di soccorso nelle acque di Ricerca e soccorso della Libia, le autorità competenti sono quelle libiche e bisogna coordinarsi in primo luogo con loro: è quello che la Guardia costiera italiana scrive in un messaggio per tutte le navi che si trovano in zona libica nel
momento in cui si verifica l'emergenza. Intanto una nave cargo, la
Alexander Maersk, battente bandiera danese, con a bordo più di 110 migranti soccorsi nel Mediterraneo, è da ieri davanti al porto di Pozzallo, in attesa di ricevere l'autorizzazione a entrare nel porto.
Trenta: in area Sar libica deve agire la Libia
Posizione confermata dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che
all'Intervista di Maria Latella su Sky TG24 ha spiegato che se l'emergenza, con il gommone dei migranti in difficoltà, avviene in area di ricerca e soccorso
libica è la Libia che deve intervenire, aggiungendo che governo italiano è pronto a fornire ulteriori mezzi alla Guardia costiera libica
Lifeline, è stallo: Malta non apre il porto
Situazione di stallo intanto per il porto di destinazione della nave Lifeline, che al momento incrocia al largo dell’isola di Malta con 239 migranti a bordo, salvati dalle acque libiche la mattina del 21 giugno, ormai da quattro giorni in acque di ricerca e soccorso maltesi in attesa di avere l'indicazione di un porto dove approdare. Alla richiesta ufficiale della nostra Capitaneria di porto di far attraccare l’unità della Ong che batte bandiera olandese in un approdo dell’isola, La Valletta ha replicato sostenendo la non competenza sull’accoglimento dei migranti, tutti soccorsi al largo della Libia: «non tocca a noi».
Nella mattina di domenica la Ong Lifeline ha indirizzato un tweet direttamete al Ministro degli Interni italiano: «Caro Matteo Salvini, noi non abbiamo carne a bordo, ma esseri umani. Noi la invitiamo gentilmente a convincersi che si tratta di persone che noi abbiamo salvato dall'annegamento. Venga qui, è il benvenuto».
Premier maltese Muscat: Lifeline parta per evitare escalation
Via twitter, il premier maltese Joseph Muscat ricorda invece che la Lifeline «ha violato le regole ignorando le direttive italiane nell'area di ricerca e soccorso davanti alla Libia», e per questo «dovrebbe spostarsi dalla sua posizione verso la sua destinazione originaria per prevenire escalation. Nonostante non abbia alcuna responsabilità Malta ha consegnato forniture umanitarie e le forze armate hanno soccorso una persona». Inutile, per ora, il pressing, del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che accusa Malta di disumanità e minaccia il sequestro immediato della nave se la nave raggiungesse l'Italia.
Macron: sbarco avvenga nel porto più vicino. In Spagna salvati 569 migranti
In Francia il presidente Emanuel Macron, al termine di un incontro all'Eliseo con Pedro Sanchez, premier della Spagna (dove oggi sono stati salvati 569 migranti, soccorsi tra le Canarie e l'Andalusia a bordo di 21 imbarcazioni) ha preannunciato la posizione di Parigi sulla crisi dei migranti alla riunione informale di domani a Bruxelles. Ai Paesei partecipanti al mini-vertice a 16 chiederemo «di non gestire caso per caso» l’emergenza nel Mediterraneo, ha spiegato Macron, ma «proporremo uno schema chiaro: che lo sbarco di migranti rispetti le regole e i principi umanitari di soccorso e che avvenga nel porto sicuro più vicino».
Salvini su Fb: navi Ong si scordino di raggiungere l’Italia
Nelle ultime ore il vicepremier Matteo Salvini è tornato a ribadire su Fb la linea “no Ong” del Governo italiano. «In questo momento le navi di due Ong sono nel Mediterraneo, in attesa di caricare immigrati. Le navi di altre tre Ong sono ferme in porti Maltesi. Che strano», si legge nel suo ultimo post. La Lifeline, «infine, nave fuorilegge con 239 immigrati, è in acque maltesi. Tutto questo per dirvi che il Ministro lo farò insieme a Voi, condividendo tutte le informazioni che sarà possibile e per ribadire che queste navi si possono scordare di raggiungere l'Italia: voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi!».
Comandante Lifeline: Salvini venga ad arrestarmi
«Se Salvini vuole arrestarmi può venire personalmente a prendermi» ha detto Klaus Peter, comandante della nave Lifeline a Radio Capital. L’imbarcazione, noleggiata dalla omonima ong tedesca e battente bandiera olandese, da tre giorni è in attesa conoscere il porto dove dirigersi per sbarcare in sicurezza i 239 migranti salvati dalle acque libiche la mattina del 21 giugno. «Vorrei invitare il signor Salvini - ha aggiunto - a fare un viaggio con noi. Solo così si potrà rendere conto dello scenario drammatico in mare. Su questa nave nessuno guadagna un soldo dai salvataggi. Siamo tutti volontari. Mi vergogno profondamente
delle parole del ministro italiano»
Lo status giuridico della Lifeline
La Lifeline attualmente batte bandiera olandese, ma è stata noleggiata da una Ong tedesca, e non risulterebbe nei registri ufficiali di navigazione olandesi. In altre parole, non rispetterebbe il necessario «legame sostanziale» tra nave e Stato della bandiera esposta previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare: una situazione che per Salvini la rende «una nave fantasma, pirata», con la possibilità di essere sottoposta all'inchiesta di bandiera (con rischio di dirottamento in un porto con successivo sequestro) da parte di ogni nave da guerra, italiana in particolare, se entrasse nelle acque territoriali di competenza.
Lo scontro Salvini-Macron
La sorte della Lifeline e dei suoi passeggeri sono anche la causa delle nuove tensioni tra Italia e Francia, alimentate in particolare - come già nel caso della nave Ong Aquarius, poi approdata a Valencia - dal ministro dell’Interno Salvini. Dopo le parole provocatorie del presidente francese sulla «lebbra populista» che infetterebbe l’Italia ieri Salvini è tornato ad attaccare Macron, «un signorino educato che eccede in champagne», e che «a Ventimiglia schiera la polizia». «Ci dia il numero di telefono della sua capitaneria di porto e i prossimi 10 barconi vanno a Marsiglia», ha ironizzato il vicepremier.
Conte in missione al mini-vertice Ue a Bruxelles
In una intervista pubblicata oggi dallo Spiegel Salvini ha invece risposto no alla richiesta di Angela Merkel di un accordo sui respingimenti ai confini: «Noi non possiamo prenderne uno di più, anzi ne vogliamo consegnare un paio», afferma il ministro dell'Interno con un occhio anche al mini-summit di domenica a Bruxelles, l’ultima occasione per una trattativa con l'asse franco-tedesco prima del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Salvini afferma di essere consapevole che questo potrebbe comportare la caduta della cancelliera, ma assicura anche che non è l'intenzione dell'Italia, «anche se siamo molto lontani gli uni dagli altri non solo sulla questione migratoria».
La proposta italiana
Al tavolo il premier Giuseppe Conte si presenterà con uno schema della proposta italiana sull'immigrazione. Proposta nella quale l'Italia si impegna ad essere in prima linea nell'istituzione di centri di protezione in Nordafrica e nei Paesi di origine e nel rafforzamento delle frontiere esterne europee. Con sullo sfondo la situazione interna alla Libia, Paese al quale l'Italia giallo-verde guarda con estrema attenzione, valutando l'ipotesi di un ulteriore sforzo per la stabilizzazione, di cui si è parlato anche ieri nel corso di una telefonata tra lo stesso Conte e il premier libico Fayez Al Sarraj.
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