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Germania, crisi migranti: la Csu potrebbe sacrificare Seehofer

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merkel verso la vittoria interna

Germania, crisi migranti: la Csu potrebbe sacrificare Seehofer

La crisi politica tra Angela Merkel e il ministro degli Interni e leader della Csu Horst Seehofer continua a tenere la Germania e l’Europa con il fiato sospeso, in attesa dell’epilogo di questo scontro che dura da tre settimane, di quel finale che in molti si attendono: le dimissioni del ministro e la tenuta della storica alleanza tra Cdu e Csu.

Il colpo di scena è sempre possibile in politica e ancora oggi volano i coltelli e si infittiscono gli incontri che stanno però avendo come epicentro la Berlino della Cdu e del Bundestag e non i quartieri generali della Csu a Monaco.

La Csu è dilaniata da lotte interne, la Cdu fa muro unita
La Csu è però via via più spaccata, non sembra apertamente e totalmente allineata al suo leader Seehofer, mentre Angela Merkel è riuscita a compattare il suo partito, tutti i membri della Cdu le stanno dando sostegno totale, almeno pubblicamente. E questo rafforza la cancelliera che non intende indietreggiare di un millimetro, forte del sostegno del suo partito. Se Seehofer dovesse fare un passo indietro, perderebbe la faccia e la credibilità politica e sarebbe costretto a dimettersi. Questo consentirebbe alla Csu di poter rimanere nella Grande Coalizione a testa alta.

Un esito che sembra paradossalmente confermato dallo stesso Seehofer: «Non posso farmi licenziare da una cancelliera che è cancelliera per merito mio», ha spiegato il leader bavarese in un’intervista al Süddeutsche Zeitung. Il ministro si riferisce agli ultimi risultati elettorali, che sono migliori per la Csu in Baviera rispetto alla Cdu su livello nazionale. Seehofer nell'intervista si dice molto amareggiato, aprendo forse la strada alle dimissioni.

Sempre secondo il quotidiano tedesco un comitato di coalizione tra Cdu, Csu e Spd sarebbe stato programmato per la serata di lunedì mentre i membri del Bundestag potrebbero di nuovo incontrarsi martedì mattina per l’ennesimo vertice.

Da lunedì mattina i comitati tecnici dei due partiti si stanno infatti incontrando a Berlino per trovare terreno comune sul quale mantenere e cementare l’alleanza. E ha la sua importanza, in questo contesto, un’assicurazione arrivata dal primo ministro della Baviera Markus Söder, acerrimo nemico di Seehofer, il quale ha detto che la Csu non vuole rompere l’alleanza e che farà di tutto per trovare un compromesso: una posizione che sembra prendere le distanze da quella di Seehofer, più rigido e intransigente e con un linguaggio più provocatorio nei confronti della Cdu e della Merkel. Söder potrebbe cogliere l’occasione per far fuori Seehofer, trovando un accordo sottobanco con la cancelliera. Il capogruppo al Bundestag della Csu, Alexander Dobrindt, avrebbe detto stamattina che un accordo tra i due partiti è possibile, citando i 70 anni di politica fatta gomito a gomito.

I due litiganti sempre più distanti mai i sondaggi premiano la linea della cancelliera
La pragmatica cancelliera e il populista dimissionario Seehofer, che non si sono mai veramente piaciuti, arriveranno forse entro stasera alla resa dei conti. I due si sono incontrati nel primo pomeriggio con il presidente del Bundestag Wolfgang Schaeuble, che è molto rispettato da entrambi e dai due partiti. Ma l’esito di questa riunione non è stato reso noto: Schaeuble era già stato chiamato dalla cancelliera per fare da arbitro ed era sceso in campo prima del vertice del Consiglio Europeo per trovare margini di compromesso tra la posizione della Merkel, che sulla migrazione non vede altre strade oltre a quella di una Germania che si muove nell’ambito di accordi europei e multilaterali, e di Seehofer che invece spinge per un’azione unilaterale sulle frontiere tedesche con il respingimento ai confini della Germania dei rifugiati che si sono registrati in altri Paesi e hanno chiesto asilo politico non in Germania.

La Csu affronta in ottobre elezioni nel Land Bayern e teme un voto molto deludente: per questo alta i toni e la voce sulla migrazione. Ma stamattina un sondaggio non dà ragione a Seehofer: il 67% dei tedeschi pensano che si stia comportando in maniera irresponsabile, mentre il 69% è d’accordo con la posizione di Angela Merkel per accordi europei e multilaterali sul tema dei migranti.

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