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Brexit, per Tusk lo scenario «no deal» è «più probabile che mai»

Lo scenario “no deal”, con un mancato accordo sulla Brexit, «è più probabile che mai». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, alla vigilia del summit di Bruxelles, che si terrà il 17 e 18 ottobre, durante il quale si discuterà della questione. «In modo responsabile, come siamo, dobbiamo preparare l’Unione europea a uno scenario senza accordo, che è più probabile che mai, ha scritto Tusk in una nota ai vertici europei, chiedendo comunque di «non mollare», ricordando che durante il meeting informale di Salisburgo, a metà settembre, era emerso il desiderio di arrivare a un’intesa appunto a ottobre.

«Allo stato attuale di cose, la situazione si è rivelata più complicata di come si immaginasse, ma dobbiamo rimanere ottimisti e determinati, perché da entrambe le parti c’è la buona volontà di continuare le discussioni», ha detto.
Due i nodi ancora da sciogliere: mercato unico e frontiera tra Irlanda e Irlanda del Nord. Sul primo fronte un regime di unione doganale, sul modello di quello esistente con la Norvegia e altri Paesi europei extra-Ue, assicurerebbe di contenere molto i danni economici collaterali. Ma non appare al momento perseguibile per le resistenze mostrate sia da Bruxelles sia da Londra.

Il secondo fronte è quello più controverso: la Ue è assolutamente contraria al ripristino di una frontiera vera e propria, cioè quella esistente quando la guerra civile mieteva vittime nell'Ulster.
Parallelamente, appare quasi impossibile che Londra accetti un rapporto tra Irlanda del Nord e Ue diverso da quello che si andrà a instaurare tra la Gran Bretagna e l’Unione.
Al centro del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre, oltre a Brexit, ci saranno anche migranti ed unione monetaria.

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