La Corte distrettuale di Tokyo ha esteso di altri 10 giorni il fermo del presidente della Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, dopo l'arresto avvenuto lunedì scorso con l'accusa di aver mentito sull'entità dei propri compensi e altre irregolarità finanziarie, per oltre 5 anni. Il tribunale ha inoltre esteso la fase di detenzione per l'altro dirigente, lo statunitense Greg Kelly, arrestato assieme a Ghosh. Stano inoltre emergendo indicazioni sempre più precise di un precedente forte contrasto nel board Nissan tra Ghosn, orientato a promuovere una vera e propria fusione con Renault, e vari membri giapponesi assolutamente contrari.
Tra gli illeciti attribuitigli dall’azienda, spiccano abusi nell’ultizzo di fondi aziendali, in particolare in relazione a case di lusso in quattro Paesi del mondo, anche dove gli interessi di business erano inesistenti.. Sarebbero 4 le abitazioni nel mirino, ma in particolare spiccano due casi: a Rio de Janeiro e a Beirut. Una società di diritto olandese creata nel 2010 a scopo di investimenti in start-up e finanziata da Nissan con 6 miliardi di yen (circa 54 milioni di dollari) ha pagato 17,8 milioni di dollari per un appartamento di lusso carioca e per una villa nella capitale libanese, dove Ghosn ha fatto le scuole (è nato in Brasile, ma ha origini libanesi). In Libano Nissan non ha attività. Inoltre le spese di mantenimento e gestione delle abitazioni a disposizione personale di Ghosn avrebbero superato i 2 miliardi di yen.
Il top manager della seconda casa automobilistica giapponese è finito in carcere con l’accusa di non aver riportato compensi per 5 miliardi di yen nell’arco di 5 anni nelle comunicazioni alle autorità finanziarie. È stata l’azienda a scaricarlo, chiarendo di aver informato la procura dopo i risultati di una indagine interna durata molti mesi e avviata in seguito a una soffiata. Giovedì Ghosn dovrebbe essere dimissionato da ogni carica ai vertici sia di Nissan sia di Mitsubishi Motors. Per il momento resta però nel board , anche se la casa francese ha assegnato ad altri ad interim le sue cariche di presidente e Ceo: il chief operating officer Thierry Bolloré assumer eil ruolo di Ceo, mentre presidente non esecutivo diventa Philippe Lagayette. La posizione del board è che al momento non può commentare né prendere alcune decisione sul futuro di Ghosn, non avendo elementi per farlo né prove dei suoi comportamenti illeciti.
Oggi i titoli di Renault e Nissan appaiono in lieve recupero dopo i crolli precedenti.
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