Non è stato un anno facile per l’Europa. A pochi giorni dal 2019, si possono tracciare i primi bilanci di chi è uscito bene
(o male) da 12 mesi che hanno scosso più di un equilibrio interno alla Ue. Fra i “top” il numero uno della Bce Mario Draghi
e Pierre Moscovici, tra i flop Emmanuel Macron e la manovra del governo italiano.
Top
Mario Draghi: il governatore Bce è passato da difensore dell'euro a paladino dell'Europa in blocco. I destini dei due sono incrociati,
come Draghi ha ricordato bacchettando le pulsioni populiste del Continente e gli attacchi all'integrazione economica («Occorre
completare almeno l’unione bancaria»). Whatever it takes
Pierre Moscovici: il commissario europeo per gli Affari economici e monetari è uscito a testa alta dal braccio di ferro con il governo italiano
sulla manovra: deficit ridotto, testo rivisto e rapporti in via di distensione con Roma. L'eurodeputato Angelo Ciocca può
riallacciarsi le scarpe.
Margrethe Vestager: L'agguerrita commissaria alla Concorrenza ha fatto notare ai big tech che l'Europa esiste, infilzandoli con multe miliardarie.
C'è chi dice che il futuro sia su uno scranno più alto dei vertici Ue. Per ora sta lavorando su un terzo filone di indagine
su Google, dopo le due sanzioni da 2,4 e 4,3 miliardi inflitte nel 2017 e 2018 su Google Shopping e Android
Europa VS Polonia: Lo stato di diritto è un concetto ornamentale? Beh, no. Il tribunale Ue ha obbligato Diritto e giustizia, il partito di governo
polacco, alla retromarcia sulla “purga” ai magistrati sgraditi
Roaming: L'Unione europea non è solo «quella cosa che ci permette di chiamare come se fossimo in Italia». Ma anche sì: a un anno dall'abolizione
delle tariffe roaming (2017), in Europa si comunica a prezzo uguale quasi ovunque
Il budget Greco: Atene resta schiacciata da debiti e ritardi strutturali, ma sta varando la prima manovra senza aiuti di stato (dopo otto
anni) e prevede un sussulto di crescita per il 2019. Kalí týchi!
Populisti ed europeisti: il fronte sovranista cresce. Quello filoeuropeo pure. Mano a mano che si avvicina il voto delle Europee, la rabbia anti-Ue
si bilancia a forze che tentano di difendere l'integrazione comunitaria
George Soros: la Central european university del finanziere americano George Soros è stata di fatto espulsa dall'Ungheria. Il suo fondatore
l'ha trasferita a Vienna, in casa del populista (occasionale) Sebastian Kurz, incassando anche la copertina come uomo dell'anno
del Financial Times
Flop
Manovra del popolo: il balcone è lontano. La manovra del popolo Lega-Cinque stelle è uscita (molto) ridimensionata da un tira e molla con Bruxelles
iniziato a ottobre e tutt'oggi in corso d'opera
Facebook: non bastassero gli scivoloni domestici, il social di Mark Zuckerberg è incalzato dalle autorità europee e ha perso 2 milioni
di utenti nel Vecchio Continente. Per fortuna che c'è Instagram (e per fortuna che è suo)
Brexit: meno di 100 giorni all'addio fra Londra e Bruxelles, ancora nessun accordo per il divorzio diplomatico e lo spettro di un
secondo referendum per la permanenza nella Ue. A gennaio arriva il voto in Parlamento sull'accordo strappato da May. Auguri
Macron: già finita la magia? La rivolta dei gilet gialli è l'apice di un anno da dimenticare per il presidente dell'Eliseo, colato
a picco nella popolarità dei suoi concittadini. Note positive: da qui si può solo risalire (forse)
Il copyright: la direttiva sul copyright è diventata un campo di battaglia e, soprattutto, un terreno di scontro più feroce del solito fra
lobbisti. La tutela del diritto d'autore dovrebbe essere al suo centro, ma ormai se ne parla poco. E male
Ppe e Spd Il Ppe è incalzato a destra dai cosiddetti partiti sovranisti e non riesce a scrollarsi di dosso Fidesz, il partito di Viktor
Orbán (vedi sotto). I socialdemocratici sono in caduta libera e non riescono più a convincere il loro ex elettorato, a beneficio
dei Verdi
In attesa di giudizio
Angela Merkel Il suo addio alla guida della Cdu ha provocato un terremoto politico in Germania ed Europa, ma la cancelliera potrebbe avere
grosse novità in arrivo. Come il vertice del Consiglio europeo
Gdpr Sei mesi sono pochi per valutare l'efficacia di un regolamento. Il nuovo impianto Ue per la protezione dei dati ha creato
un primo modello armonizzato di tutela della privacy, ma anche offerto un assist involontario ai colossi tecnologici (capacissimi
di attenuare qualsiasi impatto, a differenza delle startup…)
Viktor Orbán Sanzionato dall'Europa, considerato alla stregua di dittatore, ma ancora intoccabile per i suoi alleati del Ppe e la Germania
di Angela Merkel. Quella di Orbán è una delle figure che potrebbero catalizzare di più l'attenzione per il 2019. Nel bene
o (prevalentemente) nel male
Le elezioni Alla fine si tireranno le somme a maggio, per le elezioni europee 2019. Dal voto uscirà la nuova rotta della Ue. Impossibile sapere per dove
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