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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2011 alle ore 12:37.

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L'obiettivo è superare le pensioni di anzianità con un blocco capace di fermare al lavoro tutti coloro che matureranno il requisito di età (con 36 anni di contributi versati) a partire dall'anno prossimo. Come anticipato su «Il Sole 24Ore» di ieri, l'ipotesi di intervento che, a questo punto, potrebbe arrivare solo per decreto, potrebbe essere quella di far scattare a gennaio 2012 il passaggio a «quota 97» (62 anni + 35 di versamenti o 61 +36 per i dipendenti) cui seguirebbe una scalettatura stretta fino al 2015 per arrivare in quell'anno a quota 100 (101 per gli autonomi).

Con l'aumento del requisito di età di un anno per prossimi quattro anni si blocca di fatto l'accesso all'anzianità di tutti i lavoratori che maturano il requisito da quest'anno. Per loro scatterebbe un rinvio della pensione fino al compimento del 65esimo anno con il risultato, in termini di risparmio di spesa, di circa 2 miliardi l'anno a partire dal 2016 e fino al 2026, poi la curva dei risparmi salirebbe ancora. Il calcolo, effettuato sulla base dei trend di pensionamento dell'Inps degli ultimi anni, immagina un blocco di 30, 40 e 60mila lavoratori l'anno tra il 2013 e il 2015 con risparmi progressivi per 400 milioni nel 2013, un miliardo nel 2014 e 1,2 miliardi nel 2015. A queste cifre andrebbero aggiunti i risparmi ulteriormente conseguibili con un ritocco a 67 anni del requisito d'età, con un gradualismo tutta da definire, dopo il 2015.

La misura sulle anzianità dovrebbe andare a braccetto con un altro anticipo al 2012: l'entra in vigore la regola che aggancia tutti i requisiti pensionistici alla durata della vita media (ora prevista nel 2013), mantenendo fermo il principio che anche con la nuova scadenza l'incremento dei requisiti di età per le pensioni di anzianità e vecchiaia è di 3 mesi. Tra l'altro si tratterà di capire come questo ritocco si coordinerà con l'adeguamento dei coefficienti di trasformazione del montate contributivo in assegno pensionistico, a sua volta fissato nel gennaio del 2013 con cadenze successive triennali.

Dal blocco delle anzianità, sempre stando alle voci circolate, sarebbero esclusi i lavoratori esposti ad attività usuranti e i lavoratori che hanno versato 40 anni di contributi, per i quali l'età di pensionamento resta libera. Si tratta dell'aliquota maggiore di pensionati per anzianità degli ultimi anni: oltre il 60% contro il 40% di coloro che prendono l'assegno in anticipo con il meccanismo delle quote.

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