Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 26 aprile 2012 alle ore 09:57.
L'Imu "lineare", con regole generali uguali per tutti e pochi interventi di dettaglio per evitare difficoltà amministrative e contenzioso, è durata lo spazio di un mattino. L'imposta uscita dal decreto «Salva-Italia» si è rivelata infatti più frettolosa che semplice, e il ritorno sul tema per correggere quel che non andava con il decreto fiscale approvato martedì ha aperto la porta a un'ondata di modifiche di dettaglio. Questi interventi non cambiano il senso generale dell'imposta, che per la generalità dei contribuenti continua a essere drasticamente più pesante della vecchia Ici, ma porta buone notizie qua e là per una pluralità di categorie più o meno numerose.
L'attenzione del decreto fiscale e del lavoro parlamentare sulla sua conversione, anche per intervento diretto del ministro Mario Catania, si è concentrata soprattutto sull'agricoltura. Il primo obiettivo è stato quello di attenuare il salasso che sarebbe stato determinato dall'abrogazione tout court del sistema di esenzioni e di abbattimenti dell'imponibile che caratterizzava la disciplina Ici sui terreni. Per questa ragione i correttivi arrivati con il decreto fiscale reintroducono l'esenzione per i Comuni montani o parzialmente montani, permettendo anche al Governo di intervenire con decreto per rivedere l'elenco e attribuire le esenzioni a tutti i territori considerati meritevoli, e ridisegna il meccanismo di abbattimento dell'imponibile. Il nuovo sistema, che istituisce una franchigia per i primi 6mila euro e sconti progressivamente più limitati con il crescere del valore del terreno, è meno generoso rispetto a quello che regolava l'Ici, ma evita di concentrare gli aumenti più sostanzioni proprio sui terreni di valore più limitato. Oltre a ciò, gli emendamenti hanno esteso alle società agricole alcune facilitazioni in origine previste per le sole persone fisiche, permettendo anche di considerare come terreni le aree fabbricabili delle società. Una previsione, quest'ultima, che determina rispetto alle aziende di altri settori una disparità di trattamento di cui non sono evidenti le ragioni.
Una tipologia di immobili oggetto di attenzione in Parlamento è quella del mattone di interesse storico o artistico. Per i proprietari, poche migliaia di persone in tutta Italia, viene previsto l'abbattimento del 50% dell'imponibile ai fini Imu, anche in questo caso per evitare un eccessivo disallineamento rispetto alle agevolazioni previste dall'Ici e abrogate in un primo momento con il cambio di imposta. Sugli immobili di interesse storico o artistico, inoltre, il decreto corretto dal Parlamento aggiusta anche gli sconti sugli affitti tagliando l'imponibile del 35 per cento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
Fisco
Dichiarazioni Iva, la check list dei controlli - Attenzione alle operazioni con l'estero
di Matteo Balzanelli e Massimo Sirri
-
ACCERTAMENTO E CONTENZIOSO
Transfer pricing con rischi penali minimi
di Antonio Iorio
-
PREVIDENZA E ASSISTENZA
Cassa integrazione al massimo per 24 mesi
di di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone
-
PARLAMENTO E GIUSTIZIA
Meno vincoli sulle società tra avvocati
di Carmine Fotina e Giovanni Negri
-
FISCO E CONTABILITÀ
Dalla Cassazione via libera alla Tari differenziata per i bed & breakfast
di Pasquale Mirto
-
lavoro
Aiuto personalizzato per chi perde il posto
Dai nostri archivi
Moved Permanently
The document has moved here.