C'è chi lo chiama smart working, chi lavoro agile, chi invece preferisce lavoro flessibile. Se parliamo dei servizi, ormai quasi un'azienda su due ha scelto di fare delle aperture a questa formula che si basa su un rapporto di fiducia assoluta tra datore di lavoro e dipendente, è molto apprezzata dai lavoratori - secondo una ricerca di Adecco più della metà di loro infatti vorrebbe poter lavorare fuori ufficio - e può aumentare motivazione e produttività.
Certamente richiede investimenti sia tecnologici che organizzativi e proprio questo rappresenta, talvolta, un ostacolo, evidenzia la stessa ricerca. Nella giornata del lavoro agile, promossa dal Comune di Milano, emergono numeri e entusiasmo inaspettati, fino a poco tempo fa.
Se prendiamo Accenture, per esempio, che in Italia è stato uno dei primi gruppi ad adottarlo, il coinvolgimento riguarda l'83% dei dipendenti, grazie anche al supporto di strumenti tecnologici di ultima generazione. Risultati? Un miglioramento della qualità della vita dei dipendenti, maggiore motivazione, produttività e capacità di operare in modo efficace da qualunque luogo, utilizzo più efficiente di spazi e strutture da parte dell'azienda. Altro caso storico è quello di Microsoft che quest'anno festeggia 10 anni di smart working. Oltre la metà delle persone (57%), secondo quanto emerge da una survey interna, fa smart working tutti giorni, nelle diverse declinazioni. E tra i principali benefici indica la maggiore possibilità di conciliare vita privata e personale, senza perdere ore di lavoro e senza la necessità di chiedere permessi, l'opportunità di risparmiare ore spese nel traffico a beneficio della produttività, la libertà di muoversi, lavorare con i clienti e in ufficio in maniera virtuale, con grande autonomia in termini di tempi e di spostamenti, la possibilità di lavorare da casa o in diversi spazi aziendali. Fastweb ha esteso la possibilità di lavorare fuori dall'ufficio ad altri 500 lavoratori, portando la cifra globale di dipendenti che possono lavorare da remoto a 1.514. Questo significa che il 59% della popolazione aziendale può lavorare in smart working per 4 giorni al mese. Una nota aziendale spiega che «i lavoratori hanno apprezzato il fatto di poter lavorare da casa: sono migliorate la motivazione, il senso di appartenenza e il 57% dei capi afferma che la produttività aziendale è aumentata». Un progetto pilota partirà anche in casa Sisal, dove saranno coinvolti cento dipendenti, la cui attività lavorativa non sia legata in maniera imprescindibile al proprio luogo di lavoro. Grazie a un investimento in strumenti di lavoro, software specifici e attraverso una formazione mirata, i dipendenti del Gruppo Sisal adesso potranno svolgere le proprie prestazioni lavorative in modalità smart working fino a due giorni a settimana. Maxiinvestimento per Boston consulting group che ha ispirato la nuova sede proprio al lavoro agile. A caratterizzarla postazioni, sale riunioni e case team room prenotabili tramite un'app. Schermi informativi su ogni piano, scrivanie condivise dotate di un monitor di supporto ogni due persone.
(C.Cas.)
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