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Scontrini e fatture elettroniche, scatta l’invio online alle Entrate

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Servizio |I CONTROLLI SUI REDDITI

Scontrini e fatture elettroniche, scatta l’invio online alle Entrate

La nuova frontiera del fisco telematico è già oltre la fattura elettronica. Nella manovra finanziaria ora allo studio del Governo spunta la trasmissione online di scontrini e ricevute fiscali. E torna a fare capolino anche una vecchia conoscenza dei contribuenti italiani, finora rimasta sulla carta: la lotteria abbinata agli scontrini.

L’obiettivo è far sì che dal 1° gennaio 2020 i dati di tutte le operazioni verso i consumatori siano automaticamente trasmessi alle Entrate, ma si punta a iniziare il 1° luglio dell’anno prossimo con gli esercizi commerciali di maggiori dimensioni. Con l’obiettivo di garantire un avvio graduale ai piccoli operatori. Per i quali non è da escludere un credito d’imposta pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto dei nuovi registratori telematici, sulla falsariga di quanto già successo per lo spesometro e la comunicazione dei dati delle liquidazioni Iva.

LE COORDINATE

Big data contro l’evasione

Dai bar ai ristoranti, dai negozi d’abbigliamento agli alimentari, il fisco punta a superare le regole - risalenti agli anni ’70 - sull’emissione dei documenti alternativi alla fattura e sulla registrazione dei corrispettivi.

L’obiettivo, però, non è solo innescare un processo di adeguamento tecnologico. Dietro la trasformazione in obbligatoria di quella che è oggi la trasmissione facoltativa dei corrispettivi, c’è l’idea di usare i big data per contrastare l’evasione fiscale.

Il tax gap Iva - cioè il divario tra imposta dovuta ed effettivamente versata - resta a 34,89 miliardi, il 2,1% del Pil, secondo gli ultimi dati contenuti nel Rapporto annuale 2018 sull’economia non osservata che accompagna la Nadef.

Rispetto al totale, gli importi dichiarati e non versati sono pari a 8,9 miliardi. Proprio su quest’ultimo fronte l’invio immediato dei documenti fiscali alle Entrate può fare da deterrente e rafforzare i controlli. Come si legge nella Nadef, i dati saranno usati «per potenziare tutte le attività dirette a incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti, attraverso le comunicazioni per la promozione della compliance inviate a cittadini, ai professionisti e alle imprese, e saranno incrociate con i dati delle dichiarazioni dei redditi per potenziare l’efficacia dei controlli».

Ad esempio, dall’introduzione generalizzata della fattura elettronica tra privati - prevista per il prossimo 1° gennaio - ci si attende un recupero di gettito di 2,05 miliardi. L’invio degli scontrini e delle ricevute servirà a chiudere il cerchio. Il tutto senza però dimenticare che l’invio telematico dei dati presuppone pur sempre che ci sia un dato da comunicare. Quindi una ricevuta o uno scontrino emesso. Come ha affermato il direttore delle Entrate, Antonino Maggiore, la scorsa settimana in audizione alla Camera, per le omesse fatturazioni l’unico rimedio efficace sono i controlli sul campo.

Viste le richieste di proroga e le tante critiche raccolte dall’obbligo di fatturazione elettronica, non è difficile prevedere che anche la trasmissione a tappeto dei corrispettivi innescherà discussioni e resistenze.

La lotteria degli scontrini

La manovra, poi, recupera e calendarizza al 1° gennaio 2020 la lotteria degli scontrini, già prevista ma mai attuata. In pratica, per invogliare i clienti a farsi fare lo scontrino, sarà istituito un grande sorteggio a premi abbinato al codice identificativo del documento fiscale, come già sperimentato in altri Paesi come il Portogallo. Premi e dettagli saranno definiti dalle Entrate.

Ma perché l’operazione sia realizzabile - oltre alla trasmissione telematica di scontrini e ricevute - servirà anche la collaborazione del cliente, che dovrà fornire il proprio codice fiscale al negoziante.

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