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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2014 alle ore 14:04.
L'ultima modifica è del 14 luglio 2014 alle ore 21:37.

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Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, risulta indagato dalla Procura di Busto Arsizio per presunte irregolarità su due contratti Expo. L'avviso di garanzia è stato notificato questa mattina dai Carabinieri del Noe, che si sono recati negli uffici del governatore lombardo a Palazzo Lombardia. Il reato ipotizzato nei confronti di Maroni é quello di «induzione indebita a dare o promettere utilità». Nel mirino degli inquirenti sono finite presunte irregolarità in due contratti di collaborazione a termine su progetti legati a Expo 2015, stipulati non dalla Regione ma dalle società Expo ed Eupolis.

La conferma arriva dallo stesso staff del governatore che in una nota precisa: «Il presidente Maroni è stato nel suo ufficio e ha preso visione dei documenti relativi alla contestazione. Si è reso immediatamente disponibile agli uffici del Procuratore per chiarire la regolarità e correttezza della questione». Per la stessa ipotesi di reato risulta indagato anche il capo della segreteria di Maroni, Giacomo Ciriello.

Il Governatore, sempre in una nota della Regione, ha fatto sapere di essere «assolutamente sereno e allo stesso tempo molto sorpreso: per quanto a mia conoscenza è tutto assolutamente regolare, trasparente e legittimo».

I reati, secondo il magistrato, sarebbero stati commessi 10 giorni fa, il 4 luglio 2014, proprio a Busto. Roberto Maroni e Giacomo Ciriello avrebbero dato «indebite utilità economiche» a Mara Carluccio e Maria Grazia Paturzo «non essendo riusciti a collocarle presso lo staff del Presidente in quanto la loro assunzione sarebbe stata soggetta ai controlli della Corte dei Conti sulla Regione». È quanto si legge nell'avviso di garanzia notificato al presidente della Regione e al capo della sua segreteria.

Ciriello, «manifestando che tale era il desiderio del presidente Maroni richiedeva e otteneva da esponenti di Eupolis (in corso di identificazione) un contratto conclusivo al fine esclusivo di garantire a Mara Carluccio una indebita utilità economica pari a 29.500 euro annui (somma dalla stessa fissata per proprie esigenze fiscali); e da esponenti di Expo 2015 (in corso di identificazione) anche per il tramite di 'Obiettivo Lavoro Temporany Manager' (parimenti in corso di identificazione) un contratto concluso al fine esclusivo di garantire a Maria Grazia Paturzo, una indebita utilità economica pari alla somma di 5.417 euro mensili (per la durata di 2 anni)». I militari del Noe hanno anche perquisito uffici in via del Gesù a Roma a disposizione di Mara Carluccio. In corso i primi interrogatori a Busto.

I capigruppo di maggioranza in Regione Lombardia esprimono «ampia solidarietà» a Roberto Maroni e ribadiscono «piena fiducia nella correttezza del suo operato, in riferimento a un'ipotesi di reato per la quale non esiste una giurisprudenza consolidata e che presenta contorni difficilmente identificabili». In un nota congiunta, gli esponenti di Lega Nord, Forza Italia, Lista Maroni presidente, Nuovo centrodestra, Fratelli d'Italia, Partito pensionati si dicono «certi che il presidente Maroni, al quale ribadiscono convinto sostegno, saprà dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati».

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