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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2014 alle ore 19:15.
L'ultima modifica è del 15 luglio 2014 alle ore 20:11.

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«Sono determinato a proseguire nel Governo della regione per realizzare il programma per cui siamo stati eletti, nel rispetto delle leggi come sempre». Lo ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, nel corso di un intervento in Consiglio regionale. «Il rispetto assoluto della legge è sempre stato il faro della mia azione politica», ha detto. Poi Maroni ha aggiunto. «Ho dato subito la disponibilità a farmi ascoltare e attendo che il magistrato inquirente mi chiami».

Il governatore, quindi, ha chiarito le finalità dei contratti a termine a Mara Carluccio e Maria Grazia Paturzo per ottenere i quali è accusato dalla Procura di Busto Arsizio di aver fatto pressioni sulle società Expo ed Eupolis. Secondo Maroni, in particolare, Carluccio sarebbe stata selezionata tramite bando. «Eupolis ha fatto un bando pubblico cui hanno partecipato un certo numero di persone ed Eupolis ha scelto», ha spiegato il leader leghista, nel corso di una breve comunicazione all'aula. «Si tratta di due contratti a termine per persone che svolgono, con mansioni diverse, attività quotidiane a supporto della Regione Lombardia dalla sede di Roma. E, quindi, - ha tenuto a ribadire - nulla a che fare con i lavori sulla piastra Expo».

«La loro attività è finalizzata alla ottimizzazione e all'efficienza della macchina organizzativa in vista dell'evento Expo», ha spiegato Maroni, sempre riferendosi alle funzioni che svolgono Paturzo e Carluccio. «In particolare una figura professionale ha funzione di raccordo tra la Regione e la società Expo, mentre l'altra, di provata esperienza professionale, ha un ruolo di consulenza per le diverse tematiche organizzative legate a Expo», ha continuato.

Il governatore lombardo, tra gli eventi ai quali hanno contribuito le due contrattiste, ha citato l'incontro del 19 giugno a Villa Madama, durante il quale - alla presenza dei ministri Federica Mogherini e Maurizio Martina, e al commissario di Expo, Giuseppe Sala - è stata presentata l'esposizione del 2015 al corpo diplomatico presente in Italia.

Di diverso tenore il quadro tracciato dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Enrico Brambilla, durante il suo intervento di risposta alle dichiarazione rilasciate all'aula dal governatore. Secondo l'esponente dem in Lombardia «c'è un sistema per cui il requisito per avere incarichi è l'affinità politica, se non familistica». Brambilla ha poi portato all'attenzione del Consiglio tre casi di contratti stipulati da Eupolis, sottolineando che si tratta di «nulla che interessi la magistratura, ma la politica e l'aula».

Proiprio oggi, intanto, l'amministratore delegato e commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, è stato sentito come testimone dai pm di Busto Arsizio Giuseppe Fusco e Pasquale Addesso nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto Maroni. La testimonianza di Sala, che non risulta coinvolto nell'indagine, potrebbe essere stata utile, spiegano fonti investigative, per capire il meccanismo su come siano state assunte Carluccio e Paturzo.

Negli ultimi giorni un altro episodio ha interessato la Lega Nord, l'assunzione in Regione della compagna del segretario nazionale Matteo Salvini, Giulia Martinelli.Ha chiesto l'aspettativa da un'Asl di Milano per lavorare negli uffici dell'assessore leghista al Welfare, Maria Cristina Cantù. Senza concorso, a chiamata diretta.

«Ha scelto di lavorare nel pubblico - aveva spiegato Salvini alla Zanzara su Radio 24 -perché vuole occuparsi di servizi sociali, disabili, anziani, di donne maltrattate e malate. Ma ha la sfiga di essere la compagna del segretario della Lega, altrimenti avrebbe fatto più carriera per quello che vale. Lo sanno tutti. Siccome è la mia compagna viene discriminata, nel pubblico impiego i sindacati di sinistra contano molto». E dimettersi per opportunità politica?: «No, significherebbe riconoscere che si è fatto qualcosa contro la legge e i cittadini perderebbero una persona che si sta occupando delle parrucche per le donne malate di tumore. Non sta rubando il posto a nessuno, è stata chiamata dall'assessore con cui lavora da cinque anni».

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