Notizie EuropaBoeing malese, l'Onu vuole un'inchiesta. Gli 007 Usa: sono stati i filorussi
Boeing malese, l'Onu vuole un'inchiesta. Gli 007 Usa: sono stati i filorussi
con un'analisi di Alberto Negri | 18 luglio 2014
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha chiesto una «inchiesta internazionale completa ed indipendente» sull'aereo precipitato in Ucraina. Lo hanno affermato i Quindici in una dichiarazione adottata all'unanimità nel corso della riunione di emergenza in corso al Palazzo di Vetro.
Il giorno dopo la strage, l'aereo della Malaysia Airlines, il Boeing 777 MH17, abbattuto da un missile terra-aria al confine fra Ucraina e Russia sulla rotta Amsterdam-Kuala Lumpur - 298 morti, fra cui 80 bambini e 189 olandesi, 181 corpi finora recuperati, un lutto che sciocca il mondo - è diventato il caso diplomatico più delicato del momento. Coinvolti l'Ue, la Russia, il governo di Kiev, e sullo sfondo ma non troppo gli Stati Uniti. Qui il primo comunicato ufficiale della compagnia aerea.
I separatisti filo-russi hanno promesso un cessate il fuoco per 4 giorni per consentire il recupero dei resti del Boeing, riferisce Andrei Purgin, uno dei leader dei ribelli che permetteranno l'accesso nell'area del disastro (circa 30 chilometri da Donetsk) ai funzionari dell'Osce, dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile e agli inquirenti ucraini.
Il problema principale è ora capire chi è stato. Il missile è stato lanciato «molto probabilmente» dai separatisti filorussi. Lo fanno sapere fonti dell'intelligence americana che hanno "accesso al dossier" secondo quanto riferisce la Cnn.
Il governo ucraino e i separatisti filorussi si rinfacciano la responsabilità del missile. Putin, per bocca del suo portavoce, rifiuta qualsiasi responsabilità, «è stupido incolpare la Russia» è la sprezzante dichiarazione ufficiale. Putin chiede «un'inchiesta obiettiva» sulla tragedia dell'aereo malese schiantatosi ieri nell'Ucraina orientale. Lo ha reso noto il Cremlino, al termine di un colloquio con il premier olandese Mark Rutte, come riportano le agenzie russe.
Intanto il New York Times mostra anche alcuni grafici relativi a voli europei verso l'Asia negli ultimi giorni dai quali si evince che alcune compagnie aree continuavano a volare nello spazio aereo dell'est dell'Ucraina, mentre altre lo evitavano. Qualche ora prima dell'abbattimento dell'aereo malese, la Russia aveva chiuso quattro rotte aeree nei pressi del confine con l'Ucraina, tra cui una che avrebbe dovuto percorrere il volo MH17 da Amsterdam a Kuala Lumpur. Ma il giornale americano dice nel suo editoriale che solo Putin può fermare questa guerra.
Mentre per il Washington Post, l'abbattimento di un aereo civile malese «potrebbe drammaticamente ampliare la crisi in Ucraina, ancor prima di determinare chi ne è responsabile» ricordando che fra le vittime vi sono cittadini di diversi Paesi. Ma allo stesso tempo un evento così imprevedibile potrebbe avere anche «conseguenze positive». «È uno di quegli eventi che possono avere imprevedibili conseguenze negative o positive», ragiona l'ex ambasciatore americano in Russia James Collins. «Potrebbe portare alcune persone a decidere che serve un approccio diverso perché le cose stanno veramente sfuggendo di mano», continua il diplomatico, secondo cui sempre più personalità potrebbe pensare che "il troppo è troppo".
La Germania chiede un cessate il fuoco nell'est dell'Ucraina e l'apertura di un'inchiesta internazionale sull'incidente dell'aereo della Malaysia Airlines. «È importante, in questo momento, he venga messa in piedi il più presto possibile un'inchiesta indipendente«, ha avvertito il cancelliere, Angela Merkel. »Per far questo«, ha aggiunto conversando con i giornalisti, »serve una tregua, così da avviare quel percorso che porti i responsabili di fronte alla giustizia».
Suonano intanto come beffa le prime dichiarazioni a Bruxelles. La «terribile tragedia» dell'abbattimento dell'aereo della Malaysia Airlines «può aprire uno spazio politico e diplomatico» di dialogo con i separatisti ucraini: lo ha riferito un alto funzionario del servizio di azione esterna Ue, osservando che giovedì i ribelli «per la prima volta hanno partecipato a una conference call con il Gruppo di contatto» internazionale per la crisi in Ucraina, di cui fanno parte l'Osce, la Russia e l'Ucraina. «I separatisti hanno accettato un cessate il fuoco per i prossimi 2 o tre giorni», ha detto la fonte, anche se su questo punto ci sono notizie contrastanti. (an. man.)