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Aereo abbattuto, è giallo sulle scatole nere. Ucraina contro filorussi: distruggono prove, Mosca li aiuta

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CONFINE UCRAINA-RUSSIA - A due giorni dalla strage di civili che è stata l'abbattimento dell'aereo di linea malese MH17 per mezzo di un missile terra-aria, sono stati ritrovati 186 corpi su 298 vittime di cui 80 bambini. Il presidente Obama accusa i filorussi, il governo tedesco fa pressing su Putin perché riprenda il controllo sulle milizie filorusse, che evidentemente hanno armi potenti e sono vere e proprie mine vaganti.

Ed è ancora contesa per le scatole nere. I registratori di bordo del Boeing 777 precipitato giovedì, nella zona di guerra tra le truppe di Kiev e i ribelli filorussi, dovrebbero essere ancora nelle mani dei separatisti che il 17 luglio, poco dopo lo schianto del velivolo malese avevano annunciato di averle ritrovate. Ma se è fin troppo vago dove possano essere, ancora meno chiaro è a chi toccherà decifrarle. Fin troppo palese la tensione: in esse ci potrebbe essere la soluzione del giallo che ha portato il grosso aereo passeggeri a schiantarsi al suolo.

I governi di Olanda e Gran Bretagna contro Putin
L'Europa deve rivalutare il suo approccio nei confronti di Mosca alla luce delle prove dell'abbattimento dell'aereoda parte dei separatisti filorussi. È quanto sostengono il premier britannico David Cameron e il primo ministro olandese Mark Rutte. I due premier europei spingono contro la Russia: il premier olandese, Mark Rutte, ha sollecitato oggi il presidente Vladimir Putin ad «assumersi le sue responsabilità» per facilitare l'accesso al sito in cui sono i resti del Boeing. Lo ha detto lo stesso Rutte riferendo ai giornalisti di una telefonata con il leader del Cremlino da lui definita «molto intensa». «L'Olanda e il mondo si assicureranno che egli faccia ciò che deve», ha insistito Rutte.

Il tutto dopo che i 30 osservatori dell'Osce, questa mattina, lamentavano grosse difficoltà di accesso al luogo della strage e l'impossibilità ad accedere ai corpi delle vittime.

Ma è soprattutto sui registratori di bordo che si gioca la partita delle ultime ore. La Russia ha già detto che non intende appropriarsi delle scatole nere, che invece dovranno essere decifrate dall'Oaci. I miliziani vogliono trasferirle a Mosca. Kiev non transige: le prove rimangano sul territorio dell'Ucraina. Ma la Malesia è entrata nella discussione a gamba tesa: il ministro dei trasporti Liou Tiong Lai, in partenza per Kiev, ha detto che Kuala Lumpur intende ottenerle e analizzarle. «Un gruppo di esperti è andato in Ucraina, e per lo stesso scopo, anche io vado a Kiev», ha specificato, sottolinendo di non avere ancora informazioni su dove i registratori di bordo si trovino al momento.

In risposta, un rappresentante del Consiglio di Sicurezza Nazionale di Ucraina Andrei Lysenko ha detto che "scatole nere" sono ancora nelle mani dei separatisti.

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