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Aereo abbattuto, i ribelli filorussi consegnano le scatole nere

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Mosca non ha rispettato le promesse, dice il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, perché non ha chiuso la frontiera con l'Ucraina ad armi e miliziani. Anche la Germania, pur decisa a restare in caccia di una soluzione diplomatica, chiede di aumentare la pressione: un irrigidimento delle sanzioni contro la Russia è oggi al centro del Consiglio Esteri in programma a Bruxelles. Dove, all'arrivo, il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt si è unito alla richiesta di Gran Bretagna, Lettonia e Lituania, un embargo sulla vendita di armi alla Russia.

Altri Paesi hanno posizioni più morbide, e tuttavia lunedì sera anche il presidente francese François Hollande ha accennato per la prima volta alla possibilità di cancellare la vendita della seconda portaelicotteri attesa in Russia, dopo la consegna della prima nave classe Mistral prevista in ottobre. «Per il momento - ha detto Hollande - non è stato approvato un livello di sanzioni che ne impedisca la consegna. Questo significa che si può continuare con il resto del contratto? (1,2 miliardi di euro in totale, pagato per la metà, ndr). Dipende dall'atteggiamento della Russia».

I 28 Paesi Ue hanno diverse possibilità per rafforzare le sanzioni, ha spiegato prima dell'inizio dell'incontro Catherine Ashton, Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. Ma la priorità, ha aggiunto, è riportare a casa i corpi delle 298 vittime del volo MH17, abbattuto il 17 luglio scorso non lontano da Donetsk. Il treno che ha finalmente portato via 200 corpi dai campi in cui l'aereo malese è precipitato è arrivato martedì mattina a Kharkiv, città dell'Ucraina orientale rimasta in mano al governo di Kiev. Da lì le salme verranno trasferite nei rispettivi Paesi d'origine, la maggior parte in Olanda. La consegna è il frutto degli accordi stretti tra le autorità malesi e i leader separatisti filo-russi, invitati da Vladimir Putin - a quattro giorni dalla tragedia - a garantire finalmente agli ispettori internazionali l'accesso al luogo in cui sono sparsi i resti del Boeing.

Il russo Aleksandr Borodai, autoproclamatosi premier della repubblica separatista di Donetsk, ha consegnato agli esperti internazionali le "scatole nere" (arancioni, in realtà, per essere riconosciute più facilmente). Il colonnello Mohamed Sakri, responsabile della delegazione malese che le ha prese in consegna, le ha definite «in buone condizioni». Lunedì sera, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva votato all'unanimità una risoluzione in cui si invitano tutte le parti «a cooperare pienamente con gli sforzi» per portare i responsabili dell'accaduto a rispondere di quanto commesso. Voto unanime, perché nel testo - presentato dall'Australia - non si fanno riferimenti diretti alla Russia.

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