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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 19:51.
L'ultima modifica è del 28 luglio 2014 alle ore 21:30.

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In serata, nuovi raid israeliani nella Striscia di Gaza hanno provocato dieci morti, tra i quali tre bambini. Lo ha annunciato un portavoce dei servizi di emergenza, Ashraf al Qudra.
Cinque persone, tra le quali tre bambini, sono state uccise dal colpo di un tank che ha centrato un'abitazione nella città settentrionale di Jabaliya. Un'altra persona ha perso la vita in un attacco nella zona centrale di Gaza, mentre quattro sono state uccisi a Khan Yunis e nei dintorni della città meridionale.

Strage in un parco giochi
E tra sette e 10 bambini sono stati uccisi nel campo profughi di Shati, a Gaza City. Lo hanno reso noto fonti sanitarie del principale ospedale della città. Anche in questo caso secondo l'esercito di Israele l'obiettivo è stato raggiunto da un attacco missilistico fallito da parte di Hamas. Il portavoce dei servizi d'emergenza, Ashraf al-Qudra, ha invece riferito che dieci persone hanno perso la vita, compresi otto bambini che stavano giocando nel campo profughi. Almeno quarantasei i feriti, tra i quali (ancora) molti bambini. I residenti hanno denunciato che diversi missili sono stati sparati contro un risciò a motore vicino a dove i bambini giocavano. «Un F16 ha sparato cinque razzi contro una strada nel campo Shati dove i bambini stavano giocando», ha detto uno di loro. Poco prima altri testimoni avevano parlato di un drone.

Neutralizzato un commando di Hamas nel Neghev
Cinque membri di un commando di Hamas infiltratosi nei pressi del kibbutz Nahal Oz (Neghev occidentale) sono stati uccisi da militari israeliani che sono ancora impegnati in perlustrazioni nella zona circostante.

La ripresa degli attacchi aerei
In serata l'esercito israeliano ha chiesto ai residenti dei Sajaya e Al-Zaytun di lasciare le proprie case e di dirigersi verso la parte centrale di Gaza. Telefonate e sms - ha detto il portavoce militare - sono stati inviati agli abitanti dei quartieri in questione, compreso la parte orinetale di quello di Jabalia, con l'invito a lasciare «immediatamente» le case.

Su Israele lanciati 2.538 razzi, oltre 1000 vittime
Sono stati 2.538 i razzi lanciati su Israele dalla Striscia di Gaza dall'inizio delle ostilità. Lo ha detto il portavoce militare israeliano. Il numero delle vittime nel frattempo è salito ad almeno 1032, dopo la morte di due palestinesi feriti. Nella notte gli scontri tra la Striscia di Gaza ed Israele erano praticamente cessati. Secondo un responsabile dei servizi di sicurezza palestinesi, ci sarebbe stato solo qualche sparo di carro armato vicino Khan Yunis (nel sud della Striscia). Un portavoce dell'esercito israeliano conferma che nessun razzo è stato sparato da Gaza e che l'aviazione d'Israele non ah condotto alcun raid dalle 23 di ieri ora locale (le 22 in Italia).

La richiesta di Obama
Un portavoce di Hamas, Sami Abu Zouhri, ha da parte sua affermato che Israele sarebbe stato «ritenuto responsabile di qualsiasi escalation durante l'Eid al Fitr», la festa che segna la fine del mese del Ramadan (oggi). Ieri sera il presidente americano Barack Obama ha chiesto all'alleato israeliano di accettare un cessate il fuoco «immediato e senza condizioni» con Hamas, stessa richiesta alle parti arrivata nella notte dal Consiglio di sicurezza dell'Onu riunitosi d'urgenza a New York.

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