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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2014 alle ore 19:33.
L'ultima modifica è del 31 luglio 2014 alle ore 19:50.

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. (LaPresse)Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. (LaPresse)

Il bilancio aggiornato dei palestinesi colpiti dal fuoco israeliano a Gaza è di 1400 morti e 8100 feriti. Lo afferma la agenzia di stampa palestinese al-Ray, vicina a Hamas. Sono 50, invece, le vittime israeliane secondo l'esercito dall'8 luglio scorso, giorno in cui è iniziata l'operazione Protective Edge contro e in risposta ai razzi lanciati da Hamas, il movimento radicale islamista che controlla dal 2007 la Striscia di Gaza oggi teatro delle bombe e dei razzi delle opposte parti. Ostilità mai cessate riacuite dal ritrovamento dei corpi di tre giovani israeliani assassinati in Cisgiordania e la rappresaglia degli ultrà che a Gerusalemme qualche giorno dopo uccidono un 17enne palestinese.

L'Onu giudica «vergognose» le violenze
Il massacro dei bambini dormienti nella scuola Onu a Gaza ieri è stato duramente condannato da tutte le cariche delle Nazioni Unite, dal segretario generale Ban Ki-moon in giù che ieri dal Costa Rica ha definito l'attacco «vergognoso». Qualche ora dopo Chris Gunness, un portavoce dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che aiuta i palestinesi a Gaza, scoppia in lacrime in diretta tv mentre è intervistato da al Jazeera sul bombardamento della scuola gestita dall'Onu e usata come rifugio dai palestinesi.

Oggi l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, torna ad accusare Israele di violare deliberatamente il diritto internazionale nelle operazioni militari in corso nel Striscia di Gaza che, dice Pillay, hanno come obiettivi case, scuole, ospedali, centri Onu. «Nessuno di questi attacchi è sembrato casuale, ma un atto di deliberata violazione del diritto internazionale» ha detto. Ma Pillay accusa anche Hamas: le due parti «commettono gravi violazioni dei diritti dell'uomo, che potrebbero costituire crimini contro l'umanità». E non è tenera con gli Stati Uniti che, dice Pillay, forniscono «artiglieria pesante a Israele» e spendono «quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi a beneficio dei civili israeliani ma non di quelli palestinesi».

Il presidente palestinese Abu Mazen dichiara Gaza «zona disastrata» e incalza la comunità internazionale a proteggere e aiutare la Striscia. In una lettera al segretario generale dell'Onu Ban Ki moon accusa Israele di violazione dei diritti umani.

L'Unione europea condanna e chiede tregua
L'Ue «condanna con forza» e definisce «assolutamente inaccettabile» l'attacco alla scuola dell'Onu e gli altri recenti bombardamenti che hanno colpito «civili innocenti in cerca di rifugio» a Gaza. Così il portavoce dell'Alto rappresentante Catherine Ashton, che chiede "un'indagine immediata" e ribadisce la necessità di un "cessate il fuoco".

Usa: bombardamento scuola Onu «inaccettabile»
Anche gli Stati Uniti sono intervenuti sul bombardamento israeliano della scuola delle Nazioni unite a Gaza, definendolo attraverso un suo portavoce, secondo quanto riporta la Bbc, «totalmente inaccettabile e totalmente indifendibile». Ci sono pochi dubbi sul fatto che sia stato un missile israeliano a colpire la scuola delle Nazioni Unite, ha denunciato la Casa Bianca. «Non abbiamo prove che contraddicano quello che i funzionari delle Nazioni Unite hanno detto sull'incidente», ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. «Non sembra che ci siano molti dubbi su quale artiglieria sia coinvolta»,ha continuato Earnest, ricordando che il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha detto che tutte le prove sono contro Israele.

Il Consiglio dei ministri a Tel Aviv
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu però non arretra: le forze armate israeliane continueranno «con o senza un cessate il fuoco» a distruggere i tunnel di cui Hamas si serve per infiltrarsi in territorio israeliano dalla Striscia di Gaza. «Non accetteremo alcuna proposta che impedisca all'esercito israeliano di terminare questo lavoro» ribadisce Netanyahu in apertura del Consiglio dei Ministri in corso a Tel Aviv mentre l'esercito richiama altri 16mila riservisti.

Il premier tuttavia avverte che l'esercito non è in grado di garantire «un successo del 100%» nella localizzazione delle gallerie, la cui distruzione dovrà comunque essere «una prima tappa nella demilitarizzazione della Striscia di Gaza». Il generale Sami Turgeman, responsabile delle truppe a Gaza, ha invece detto che la distruzione di tutti i tunnel è ormai «questione di giorni».

Mentre Hamas continua a colpire
Una raffica di razzi di Hamas è stata sparata da Gaza verso il Neghev occidentale e verso la città di Sderot nei minuti in cui a Tel Aviv Netanyahu apre la seduta di governo. Le batteria di difesa Iron Dome hanno intercettato sette razzi, secondo la emittente Canale 10. I frammenti di un razzo sono caduti a Sderot. Dalla mattinata Hamas ha sparato oltre 30 razzi. Dall'inizio del mese, informa il portavoce militare, Hamas ha sparato da Gaza verso Israele oltre 2.850 razzi. Nella giornata di ieri sono stati lanciati 140 razzi, che non hanno provocato vittime. Secondo statistiche apparse sulla stampa, le città più bersagliate da Gaza sono state Ashqelon, Ashdod e Beer Sheva, nel sud di Israele. Inoltre i mortai palestinesi hanno martellato con insistenza da Gaza gli insediamenti agricoli ebraici del Neghev occidentale.

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