Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2014 alle ore 14:30.
L'ultima modifica è del 03 agosto 2014 alle ore 19:59.

My24
AfpAfp

L'esercito israeliano ha ritirato la maggior parte delle proprie truppe da Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare Haaretz, in un tweet, sottolineando che l'operazione sta avvenendo senza che sia stato emesso nessun ordine ufficiale per mettere fine all'operazione Margine Protettivo. Il portavoce ha anche aggiunto che l'operazione va ora verso una "prossima tappa".

Le forze israeliane che ancora sono nella Striscia - ha detto ancora Haaretz - stanno lavorando alla distruzione di un tunnel vicino Rafah nel sud di Gaza. Altre unità stanno operando a Beit Hanun nel nord. L'esercito - ha spiegato - ha deciso di mantenere alcune forze all'interno della Striscia a protezione delle comunità israeliane vicino la frontiera.

Intanto la delegazione palestinese è al Cairo per "colloqui indiretti" con Israele su un cessate il fuoco a Gaza attraverso Egitto e Usa: lo sostiene il sito del quotidiano governativo egiziano Al-Ahram citando "fonti egiziane". Il sito segnala la presenza al Cairo del numero due del Dipartimento di Stato americano Bill Burns e di Tony Blair, l'ex-premier e inviato del "Quartetto" in Medio oriente. Israele ha peraltro confermato ufficialmente di non voler più partecipare, in questa fase, ai colloqui del Cairo.

Un delegato palestinese, Kees Abdel Karem del Fronte democratico per la liberazione della Palestina, come sintetizza l'agenzia Mena ha precisato che la delegazione Usa non è direttamente coinvolta nei colloqui per il cessate il fuoco e probabilmente terrà incontri solo con la parte egiziana. Karem ha riferito che in un precedente incontro è stato elaborato un "working paper" che chiede un cessate il fuoco immediato, pieno ritiro di Israele con ritorno alle posizioni precedenti al lancio dell'offensiva, eliminazione dell'assedio alla Striscia e scarcerazione di un contingente di prigionieri palestinesi. Al-Ahram scrive che i colloqui includeranno la richiesta di Hamas di agevolare i passaggi attraverso il valico egiziano di Rafah.

È di dieci morti il bilancio di un raid aereo israeliano contro una scuola gestita dalle Nazioni Unite a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi citate dai media israeliani, mentre un portavoce del ministero della Salute ha scritto su Facebook che la scuola ospitava migliaia di profughi. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, un missile sparato da un caccia israeliano ha colpito l'ingresso della scuola, dove si trovava un gruppo di bambini e adulti che compravano caramelle e biscotti dagli ambulanti. Mercoledì scorso, in un altro raid israeliano almeno 15 palestinesi erano rimasti uccisi nel bombardamento di una scuola dell'Onu a Jabalya, provocando la dura reazione delle Nazioni Unite.

Si terranno nel pomeriggio i funerali di Hadar Goldin, il sottotenente che l'Esercito israeliano ha dichiarato morto, dopo che venerdì Hamas ne aveva rivendicato il rapimento. Il giovane, 23 anni, era cugino di secondo grado del ministro della Difesa Yoshe Yaalon. Lo ha rivelato su Facebook lo stesso ministro, scrivendo che conosceva il giovane, 23 anni, "da quando era nato". Secondo quanto ricostruito, il militare, ufficiale della Brigata Givati, faceva parte di un gruppo di soldati che aveva scoperto un tunnel di Hamas in un'area rurale nei pressi di Rafah e che stava lavorando alla sua demolizione quando è stato attaccato dai militanti venerdì mattina.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi