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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2014 alle ore 08:37.

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La controllata della compagnia di bandiera russa Aeroflot, la low-cost Dobrolet, ha interrotto «temporaneamente» da oggi tutti i suoi voli, dopo essere entrata nella lista delle società sotto sanzioni Ue. Lo ha annunciato la stessa compagnia. «Per via di una pressione senza precedenti sulla società Dobrolet, il vettore é costretto a sospendere i voli e la vendita dei biglietti», si legge in un comunicato diffuso domenica sera, in cui si spiega che le «controparti europee» hanno annullato gli accordi di assicurazione degli aeromobili, sospeso la fornitura di informazioni aeronautiche e rifiutato di adempiere agli accordi di leasing, riparazione e manutenzione. Aeroflot non ha specificato di quali compagnie si tratti.

La notizia arriva a meno di una settimana dal varo, da parte di Bruxelles, delle nuove sanzioni contro Mosca per via della crisi ucraina. La low-cost russa - che operava voli regolari tra Mosca e Simferopoli, la capitale della Crimea - é entrata nella black list delle società, con le quali é vietato fare business a persone ed entità dell'Unione europea. Bruxelles ha spiegato la decisione col fatto che la compagnia aerea «facilita l'integrazione con la Federazione russa della Repubblica autonoma di Crimea, illegalmente annessa, e mina la sovranità e l'integrità territoriale ucraina». L'annessione della penisola ucraina sul Mar Nero é avvenuta a marzo, dopo un controverso referendum, mai riconosciuto dalla comunità internazionale. I voli diretti a Sinferopoli continueranno fino al 20 agosto, mentre quelli per Volgograd fino a metà settembre e saranno operati dalla Orenburg Airlines, secondo gli orari previsti. Per tutte le altre destinazioni, ha reso noto la compagnia, i biglietti saranno rimborsati interamente.

Aeroflot, membro dell'alleanza SkyTeam, ha dato vita a Dobrolet - la prima low-cost sul territorio nazionale - nell'ottobre 2013. Il vettore ha operato il suo primo volo commerciale a giugno di quest'anno, con una cerimonia ufficiale, a cui aveva presenziato il primo ministro Dmitri Medvedev. Non é chiaro se anche le altre compagnie russe che volano sulla Crimea - dalla stessa Aeroflot fino a Transaero (il maggiore vettore russo privato), S7, Ural Airlines e Red Wings - rivedranno le loro attività sulla base delle nuove condizioni venutesi a creare.

I piani di Aeroflot per la sua low-cost erano grandiosi: entro il 2014, Dobrolet prevedeva di avere una flotta di 8 Boeing B737-800, che sarebbero dovuti arrivare a 40 nel 2018, anno in cui la compagnia aveva l'obiettivo di raggiungere 45 destinazioni (tra cui Europa, Paesi della Cis e Medio Oriente) e trasportare oltre 10 milioni di passeggeri.

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