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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 06:37.
L'ultima modifica è del 07 agosto 2014 alle ore 11:41.

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Angelino Alfano (Ansa)Angelino Alfano (Ansa)

Dopo aver ripetuto per settimane che sul superamento dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori l'Ncd «non scherza» ieri Angelino Alfano, letti i dati Istat sul Pil, ha rilanciato la sua proposta: «Proponiamo che nello Sblocca-Italia non valga l'articolo 18 per i nuovi assunti». Si tratta di uno strappo in agenda rispetto alle prospettive del ddl delega di riforma del lavoro all'esame del Senato, nel cui ambito Ncd aveva già chiesto il superamento della attuali regole sui licenziamenti tra i silenzi imbarazzati del Pd.

Alfano ha illustrato i sette punti programmatici per «innestare la ripresa», «progetti chiari e iniziative da chiedere al governo e al presidente del Consiglio». Oltre al superamento dell'articolo 18 «non per avere più licenziamenti, ma per avere più assunzioni», Ncd chiede che si smaltisca subito il monte debiti della Pa: «Bisogna pagare immediatamente tutti i residui dei debiti della Pa nei confronti delle imprese entro il 30 settembre», poi si deve «accelerare sulla delega fiscale», inserendo ad esempio un pagamento delle imposte a forfait per i piccoli fatturati. Inoltre si devono «stabilizzare gli 80 euro ed estendere il bonus a famiglie e ai percettori di reddito superiore ai 1.500 euro con figli» e si deve intervenire sulla burocrazia, perché «tutto ciò che è consentito dalla legge non abbia più bisogno di autorizzazioni». Per Ncd poi è necessario intervenire sulla disciplina delle municipalizzate e «fare prestissimo» la riforma della giustizia, visto che «condividiamo buona parte dell'agenda del ministro Orlando».

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