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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2014 alle ore 11:12.
L'ultima modifica è del 03 settembre 2014 alle ore 07:20.

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Tensione altissima fra Nato e Russia per la crisi in Ucraina alla vigilia del summit del Patto Atlantico in programma giovedì in Galles al quale parteciperà anche il presidente ucraino Petro Poroshenko. Quattromila soldati di nove Paesi della Nato, con il supporto di blindati e aerei, partecipano da oggi a inizio ottobre alle esercitazioni militari Nato sul fronte orientale. Fra i Paesi coinvolti c'è anche l'Italia che partecipa con un centinaio di parà della Folgore. Lo rende noto l'Alleanza atlantica, precisando che le manovre avrebbero dovuto essere inizialmente a guida Stati Uniti, ma sono poi passate alla Nato nell'ambito dello sforzo in corso per rassicurare i Paesi dell'Est dinanzi alle mosse aggressive della Russia contro l'Ucraina.

L'esercitazione "Steadfast Javelin II" cominciata oggi tra Germania, Polonia e Paesi baltici è la prima di un fitto calendario di operazioni di addestramento che copre tutto il mese di settembre fino al 2 ottobre. Tra queste è stato confermato anche l'esercizio 'Rapid Trident' in Ucraina dal 13 al 20 settembre a Leopoli con la partecipazione di una dozzina di nazioni. Tutte le esercitazioni erano già previste prima dell' invasione della Crimea, ma sono state tutte allargate e passate sotto comando Nato. Tra i Paesi coinvolti nelle manovre, Germania, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia, Stati Uniti e Canada.

Da parte sua Russia accusa Nato e Stati Uniti di «star facendo di tutto per esacerbare le tensioni». E commentando il fatto che la Nato sta rafforzando la sua presenza alle frontiere russe, parlando alla Ria Novosti Mikhaïl Popov, segretario aggiunto del Consiglio di Sicurezza russo, annuncia che Mosca adatterà la sua dottrina militare a questa mossa dell'Alleanza atlantica. «Tutti i fatti testimoniano della chiara volontà di Usa e Nato di proseguire con la loro politica che mira a deteriorare le relazioni con la Russia» dice Popov.

La dottrina militare russa 2010 è un documento che permette l'uso di armi nucleari in caso di grave pericolo per la sicurezza nazionale russa: l'inasprimento annunciato da Popov implicherebbe un maggiore impegno per contrastare la Nato e il suo nuovo sistema di difesa missilistico. Popov non ha però fornito dettagli su come cambierà la dottrina.

Il capo della diplomazia russa Sergej Lavrov dice che a Kiev opera un «partito della guerra» che sta cercando di dirottare i tentativi di dare una soluzione politica al conflitto in Ucraina orientale. E gli Stati Uniti sono gli unici che potrebbero «moderarne» il comportamento. Lavrov ha posto l'accento sulla proposta del governo ucraino di revocare lo status di Paese non allineato per Kiev per procedere sulla via dell'integrazione nella Nato. Nel notare la concomitanza dell'iniziativa con i tentativi, a Minsk, attraverso il gruppo di contatto di procedere sulla via di una soluzione politica, Lavrov ha sostenuto che a Kiev esiste un «partito della pace» che cerca di far avanzare il negoziato e un «partito della guerra che assume iniziative chiaramnete mirate a sabotare questi sforzi».

Mogherini: la politica unica soluzione alla crisi
La Russia di Vladimir Putin non è più un partner strategico per l'Europa, per responsabilità diretta della leadership russa. È questa la posizione del ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini, illustrata durante la presentazione al Parlamento europeo delle priorità del semestre italiano di presidenza del Consiglio Ue. «Non esiste più un partenariato strategico fra Ue e Russia per scelta di Mosca. I presidenti di solito sono saggi» e le parole del capo di Stato tedesco Joachim Gauck pronunciate ieri a Danzica «sono un'istantanea del momento» e illustrano «quello che dobbiamo fare», ha detto Mogherini, fresca di nomina ad Alto rappresentante per la politica estera e disicurezza dell'Unione.

Il ministro ha sostenuto che «è nel nostro interesse puntare a creare le condizioni per lavorare a un partenariato strategico» con la Russia, perchè «nessuno dotato di buon senso può sostenere il contrario»; ed è necessario anche «lavorare a una soluzione politica» perchè «non c'è soluzione militare» della crisi Russia-Ucraina. Ma, ha aggiunto Mogherini, «occorre garantire che i membri della Nato dell'Europa dell'Est, quelli che hanno una frontiera comune con la Russia, siano sicuri che l'articolo 5 dell'Alleanza non sia lettera morta e che la Nato possa intervenire per garantirne la sicurezza».

Mogherini ha precisato che da domani a venerdì gli ambasciatori degli Stati presso la Ue discuteranno la nuova fase di sanzioni contro la Russia che saranno decise se entro sabato non ci saranno azioni concrete di allentamento delle tensioni in Ucraina. Il ministro degli Esteri italiano ha detto che saranno indicati i settori economici delle nuove sanzioni ed esteso il numero delle entità colpite.

Ucciso un fotografo russo
L'agenzia di stampa russa Ria Novosti ha annunciato la morte in Ucraina del suo fotografo Andreï Stenine, scomparso dal 5 agosto. Lo ha dichiarato il direttore dell' agenzia, Dimitri Kiselev. «Il nostro collega Andrei Stenine - ha detto - è morto. Credevamo fosse prigioniero... Ora sappiamo che è morto un mese fa».

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