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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2014 alle ore 16:59.
L'ultima modifica è del 04 settembre 2014 alle ore 23:42.

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Nella foto ricercatori al lavoro nei laboratori (Agf)Nella foto ricercatori al lavoro nei laboratori (Agf)

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha sottoposto ai circa duecento esperti riuniti a Ginevra per fare il punto sui trattamenti sperimentali contro il virus Ebola una lista di otto terapie e due vaccini da sviluppare.

Nessuna delle terapie sottoposte agli esperti è stata ancora testata clinicamente, e nessuno dei vaccini potrà essere disponibile per un uso generalizzzato prima della fine dell'anno, si legge in un documento di lavoro reso pubblico.

In circostanze normali, nota l'Oms, per lo sviluppo e la valutazione clinica delle terapie e dei vaccini occorrerebbero fino a dieci anni. La riunione - a porte chiuse - ha come obbiettivo analizzare «le possibilità di produzione e di utilizzo dei trattamenti sperimentali», oltre che di informare le autorità nazionali sullo sviluppo dei medicinali e favorire i contatti fra i Paesi colpiti e le case farmaceutiche impegnate nella ricerca.

Allarme epidemia in Nigeria
La Nigeria rischia un'epidemia di Ebola. L'allarme è stato lanciato oggi dall'Oms secondo cui l'arrivo della malattia a Port Harcourt, a 435 chilometri a est di Lagos, mostra «multiple opportunità ad alto rischio di trasmissione del virus al resto del Paese».

Sono sette le persone in Nigeria che sono decedute a causa del virus: l'ultima proprio a Port Harcourt il 22 agosto, un medico che aveva in cura un malato di Ebola. Il 25 luglio si era registrato nel paese il primo caso, quello di un funzionario del ministero delle Finanze della Liberia portato in ospedale da due funzionari dell'Ecowas anche loro contagiati dalla malattia. Uno di questi era stato curato in segreto da un medico a Port Harcourt che sembra che abbia continuato a esercitare la sua professione anche se lui stesso contagiato da Ebola.

Dagli Stati Uniti 75 milioni di dollari per le cure in Liberia
Gli Stati Uniti devolveranno 75 milioni di dollari per finanziare piu' di 1.000 letti nei centri per il trattamento dell'ebola in Liberia e per sostenere i costi di decine di migliaia di uniformi, guanti, maschere protettive contro il contagio. Usaid (l'agenzia Usa per lo sviluppo internazionale) ha inoltre sollecitato oggi i lavoratori della sanità americani - medici, infermiere, aiutanti di vario livello del settore - ad offrirsi come volontari per combattere il diffondersi dell'epidemia.

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