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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2014 alle ore 12:23.
L'ultima modifica è del 04 settembre 2014 alle ore 13:15.
di Leonardo Maisano
NEWPORT (Dal nostro inviato) – «La Nato valuterà con attenzione qualsiasi richiesta di assistenza del governo iracheno». Al via di un vertice Nato sotto il segno della crisi russo-ucraina, il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, risponde al "che fare?" spalancato dall'altro grande tema sul tappeto di questo storico summit dell'Alleanza Atlantica.
Il Patto attende un segnale da Baghdad per considerare le possibili misure, ma il presidente americano Barack Obama e il premier britannico David Cameron sono andati più in là lasciando chiaramente intendere nell'articolo apparso sul Times di oggi che è necessario agire per fermare il terrorismo dell'Isis nell'area siro-irachena. Le parole di Rasmussen pronunciate all'ingresso del summit di Newport rafforzano la volontà di Washington e Londra, ma ora dovranno essere valutate dagli altri membri dell'Alleanza riuniti in Galles.
Il tema sarà in agenda nella seconda parte della mattinata perché la giornata di oggi è largamente dedicata alla crisi russo-ucraina. Rasmussen è stato netto anche su questo. «La Russia sta attaccando l'Ucraina – ha detto entrando al vertice – è quanto accade sul terreno. Valutiamo positivamente ogni possibile passo verso il dialogo e la pace, ma la realtà dei fatti è questa». Il segretario generale della Nato ha confermato che il vertice darà il via politico a una forza di reazione rapida che dovrà poter in intervenire con una brigata di 4mila uomini circa entro 48 ore nel contesto di un rilancio complessivo delle ambizioni e del mandato dell'Alleanza.
La portata epocale, se vogliamo, del summit gallese dipenderà in realtà dalla risposta pratica che il Patto saprà dare alla crisi aperta sia a Sud, nel fianco siro-iracheno, che a Est. Il presidente ucraino Petro Poroshenko partecipa da questa mattina a un incontro G-5 con i capi di governo o di stato di Italia (il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato questa mattina a Newport) Usa, Gran Bretagna, Germania e Francia . In questo contesto potranno essere messe a punto forme di assistenza e cooperazione bilaterale allargata che potrebbero maturare al di fuori del contesto strettamente Nato.
La stessa Unione europea dovrà pronunciarsi entro domani su possibili ulteriori sanzioni. Misure che la Gran Bretagna invoca con grande determinazione. Il premier inglese David Cameron è stato secco. «Quanto accade in Ucraina è assolutamente inaccettabile. Se la Russia non la finisce adotteremo misure sempre più pesanti».
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