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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2014 alle ore 13:13.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2014 alle ore 07:40.

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (LaPresse)Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (LaPresse)

«La manovra è insostenibile per le Regioni a meno di non incidere sulla spesa sanitaria». È la denuncia lanciata dal presidente della conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino al termine della riunione nella quale i governatori hanno sollevato forti critiche alla spending review da 4 miliardi a loro carico prevista dalla legge di Stabilità, con tagli giudicati eccessivi, tanto da mettere a rischio i servizi fondamentali. Di qui la richiesta di un incontro urgente al Governo «per affrontare una serie di temi e ricostituire un rapporto di leale collaborazione». Chiamparino dà voce a un malessere bipartisan. Per il governatore del Lazio Nicola Zingaretti (Pd) è «troppo semplice abbassare le tasse con i soldi degli altri». Mentre il presidente della Lombardia Roberto Maroni (Lega) parla di «tagli, soprattutto nella sanità, che sono insostenibili». Critiche alle quali ha risposto su twitter il premier Renzi: «Le Regioni comincino dai loro sprechi anzichè minacciare di alzare le tasse #noalibi». E ancora: «Se vogliamo ridurre le tasse, tutti devono ridurre spese e pretese». Parole bollate come «offensive» da Chiamparino, e rispedite così al mittente: «Ognuno deve badare ai suoi sprechi. Se andiamo a vedere nei ministeri, gli sprechi non ci sono?».

Differenti le posizioni dei sindacati. La Cgil, con il segretario generale Susanna Camusso, parla di manovra «che non risponde alla vera emergenza del Paese, mentre la leader della Cisl Annamaria Furlan apprezza la conferma del bonus Irpef (che vorrebbe esteso ai pensionati) e il taglio Irap ma lamenta la mancanza di risorse per rinnovo dei contratti pubblici. I sindacati degli statali denunciano insieme «tagli lineari scellerati».

Chiamparino: manovra insostenibile per Regioni
«La manovra così come si configura è insostenibile» ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, per il quale al taglio prospettato di 4 miliardi di euro, vanno sommati quelli decisi dai governi Monti e Letta pari a circa 1,750 miliardi. «Tagli insostenibili - ha sottolineato Chiamparino - a meno che non si incida sulla spesa sanitaria o con maggiori entrate». Poi il presidente della Conferenza delle Regioni ha scandito: «Abbiamo dato intesa sul Patto per la Salute e il Fondo sanitario: il Patto viene così meno. Il Governo fa delle legittime e condivisibili manovre di politica economica ma usando risorse che sono di altri enti: l'elemento incrina un rapporto di lealtà istituzionale e di pari dignità». Di qui la richiesta di « un incontro urgente al Governo per affrontare una serie di temi e ricostituire un rapporto di leale collaborazione». E la chiosa finale: «Piuttosto che aumentare l'Irap lascio l'incarico».

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