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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2014 alle ore 12:05.
L'ultima modifica è del 25 ottobre 2014 alle ore 17:05.

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La stessa politica nazionale è distaccata. Il premier Matteo Renzi, con una frase battuta dall'Ansa alle 17.36 del 20 ottobre si è limitato a dire: «Anche io mi unisco agli auguri a Falcomatà per l'inizio di una nuova stagione del centrosinistra che vince». Punto. Forse c'è anche l'imbarazzo di doversi barcamenare tra una competizione per il Comune in cui il centrosinistra viaggia senza Ncd e le prossime regionali, il 23 novembre, in cui molti soffiano verso le larghe intese che ricalchino lo schema del Governo.

I candidati
I nomi dei candidati risentono del disimpegno e vanno avanti con difficoltà. Per il centrosinistra corre Giuseppe Falcomatà, figlio del professor Italo che guidò la città dal 23 novembre ‘93 all'11 dicembre 2001. Con lui 11 liste nelle quali i nomi di peso sono pochi ma il discorso vale per tutti. Per il centrodestra corre Lucio Dattola, storico presidente della Camera di commercio, appoggiato da 9 liste. Il M5S presenta Vincenzo Giordano ma il Movimento è percorso da lotte fratricide che hanno avuto persino strascichi in Tribuna. Tra gli altri sei candidati spicca Aurelio Chizzoniti con la sua “Reggio nel cuore”. Principe del foro, politico di lungo corso, si è distinto da consigliere regionale uscente per battaglie contro corruzione e burocrazia. Gli altri candidati sono

Paolo Ferrara con il Movimento “Liberi di Ricominciare” e 5 liste civiche; Giuseppe Musarella con Associazione “Ethos” (2 liste), Stefano Morabito (una lista, sinistra estrema, fuoriusciti di Sel, ex di Altra Europa con Tsipras), Giuseppe Siclari, Partito Comunista dei Lavoratori (una lista) e Francesco Anoldo Scafaria con il movimento “Reggini indignati” (una lista).

I programmi? Fotocopia. Nessuno vuole rinunciare al taglio dei costi della politica, al rilancio del turismo, all'utilizzo dei fondi Ue, alla trasparenza amministrativa, all'occupazione, all'efficienza dei servizi sociali e sanitari, al ridisegno delle partecipazioni societarie senza perdere un posto di lavoro e, soprattutto, alla fascinazione della Città metropolitana.

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