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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2014 alle ore 08:12.

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Giorgio Napolitano parla di quelle parole di Loris D'Ambrosio e dell'essere usato come «utile scriba per indicibili accordi» come di parole di «difficilissima interpretazione».

IL RAPPORTO
CON D'AMBROSIO
Pm Vittorio Teresi: Per quanto riguarda invece la sua conoscenza con il dottor D'Ambrosio, a quando risale e quali erano, quando lei era Presidente della Camera, se vi conosceste all'epoca, quali erano i vostri rapporti?
Napolitano: Io non ho mai conosciuto il dottor D'Ambrosio fino al 1996, non ho mai avuto occasione di incontrarlo. (...) Nel corso della mia lunga attività parlamentare (...) i miei interessi si erano sempre concentrati su due filoni tematici: economia e Mezzogiorno da un lato e affari esteri, politica internazionale dall'altro. (...)
Pm Teresi: Al momento di questa conoscenza, cioè della presentazione che il ministro Flick le fece del dottor D'Ambrosio, quali erano le funzioni che lui svolgeva?
Napolitano: Dunque, come lui ha raccontato bene in quell'articolo scritto per il libro dedicato dalla signora Falcone alla memoria di suo fratello, lui allora era capo di gabinetto del ministro della Giustizia.
Pm Teresi: Benissimo. Poi nel maggio 2006 lei viene eletto Presidente della Repubblica e trova già D'Ambrosio presso la Presidenza della Repubblica?
Napolitano: Esatto, sì, lo trovo già, anche se con un compito un po' più limitato (...). Una volta diventato io presidente, mi resi conto che era importante avere un Consigliere per gli affari di giustizia con un mandato assai più ampio e infatti lo rinominai consigliere del Presidente, ma con un mandato più ampio con gli Affari di Giustizia in generale.
Pm Teresi - E signor Presidente, e quindi nello svolgimento di queste funzioni del Consigliere D'Ambrosio, quale era la frequenza delle vostre interlocuzioni dirette (...)?
Napolitano: Direi che con lui, come Consigliere per gli Affari di Giustizia, con il Consigliere per gli Affari Giuridico - Costituzionali con il Consigliere Militare, con il Consigliere Diplomatico, questi quattro o cinque Consiglieri io avevo un rapporto direi quasi quotidiano.
Pm Teresi: Signor Presidente, questo rapporto quindi così frequente (...) in qualche modo sfociò anche in un rapporto personale più, come dire, di affetto, di stima?
Napolitano: Il rapporto di affetto e di stima sì, rapporto di carattere personale in senso più ampio o più specifico no (...).
LA LETTERA DEL CONSIGLIERE
Pm Teresi: Signor Presidente, lei sa che il nucleo centrale, l'argomento principale per il quale è stata richiesta e ammessa la sua testimonianza ha ad oggetto la lettera che il Consigliere D'Ambrosio le inviò il 18 giugno del 2012 (...). Prima di inviarle quella lettera, il Consigliere D'Ambrosio gliela aveva preannunciata? E comunque le aveva esternato la sua volontà di dimettersi dall'incarico?

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