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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2014 alle ore 13:54.

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(Reuters)(Reuters)

SOFIA - È un complicato gioco di specchi e fumo la vicenda della banca bulgara Corporate Commercial Bank (Corpbank), da mesi in una condizione di stallo surreale e sull'orlo del fallimento, ma con un “Cavaliere bianco” alquanto misterioso che vorrebbe salvarla. Una trama intricata degna di una spy story di cui si è dovuto occupare Bojko Borisov, il politico che dovrebbe diventare prossimo premier bulgaro, che ha cercato di raffreddare gli entusiasmi sull'ipotesi di un consorzio per il salvataggio della quarta banca del paese.

Borisov, che ha vinto lo scorso 5 ottobre con il suo partito conservatore, Gerb, le elezioni politiche, senza ottenere la famosa maggioranza bulgara, sta cercando di formare un governo al più presto per evitare nuove elezioni anticipate. Secondo il premier incaricato Corpbank non potrà essere salvata poiché la decisione di usare fondi pubblici potrebbe far precipitare la nazione balcanica in recessione.

Si badi bene: questa affermazione è l'ultima di una serie sulla peggiore crisi bancaria in Bulgaria dagli anni 90, ed è arrivata dopo che il Parlamento venerdì 31 ottobre ha escluso (per ora) il salvataggio pubblico della Corpbank e il varo di modifiche legislative tagliate su misura per evitare il tracollo definitivo dell'istituto clamorosamente e tuttora provvisoriamente chiuso dopo una corsa agli sportelli, lo scorso giugno.

I parlamentari di Gerb e di altri partiti hanno deciso di rinviare ogni intervento, forse anche perché ci sono sospetti (molto resta ancora da chiarire) che membri dell'élite del paese siano correntisti di peso di Corpbank. La decisione è maturata dopo che il governatore della Banca nazionale bulgara (Bnb), Ivan Iskrov, ha illustrato ai deputati l'offerta degli investitori potenziali – il 50% di partecipazione pubblica per una somma di 2,3 miliardi di lev e il 50% da parte del nuovo investitore sotto forma di asset e un importo monetario. Lo stesso Iskrov ha manifestato l'intenzione di dimettersi a breve.

In tutto questo non è secondario che i clienti di Corpbank da giugno non abbiano potuto (e non possano tuttora) accedere ai propri conti. L'Unione europea ha richiamato con una procedura d'infrazione il governo di Sofia. Il maggior azionista della banca nel frattempo è stato accusato di appropriazione indebita e ora si trova in Serbia con una richiesta di estradizione pendente sul suo capo. L'uomo d'affari in questione si chiama Tsvetan Vassilev, ha negato ogni addebito e ha detto che la corsa agli sportelli è stata innescata da un complotto ordito dai suoi concorrenti, in collusione con funzionari statali e magistrati conniventi. Vassilev è a Belgrado in attesa di una sentenza del tribunale serbo sulla richiesta di estradizione.

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