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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2014 alle ore 12:03.
L'ultima modifica è del 10 novembre 2014 alle ore 23:20.

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Vertice di maggioranza sulla legge elettorale e le riforme a palazzo Chigi. L'obiettivo è incardinare la legge elettorale al Senato prima della fine dell'anno. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, ha chiesto di sottoscrivere ai capigruppo riuniti a palazzo Chigi un accordo in quattro punti, chiedendo agli alleati della maggioranza di sottoscrivere un cronoprogramma nel quale sono inclusi la legge elettorale (con soglie di sbarramento sotto il 5% e preferenze con capilista bloccati), jobs act, riforma costituzionale e delega fiscale. A Renzi il compito di trovare un'intesa con i piccoli partiti della coalizione (a partire da Ncd) che coinvolga Fi e, possibilmente, non scontenti il M5S.

Berlusconi riunisce ad Arcore figli e vertici Mediaset
Spettatore interessato è Berlusconi (che oggi ad Arcore riunisce i figli e i vertici Mediaset, per il consueto incontro di inizio settimana) dal quale - una volta conosciuto l'esito del vertice di maggioranza - è attesa una risposta all’ultimatum di Renzi. Mentre il M5s si sfila da possibili accordi sulla legge elettorale. E annuncia un esposto-denuncia alla Procura di Roma per «accertare esistenza e contenuto del Patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi».

Le modifiche all’Italicum proposte da Renzi
L’impianto proposto da Renzi all’ex Cavaliere nell’ultimo incontro a palazzo Chigi prevede alcune modifiche all’Italicum votato dalla Camera lo scorso marzo (otto mesi fa): la soglia per accedere al premio di maggioranza al primo turno sale dal 37 al 40 per cento. Inoltre il meccanismo delle liste bloccate di 3-6 nomi in 120 piccole circoscrizioni dovrebbe essere sostituito da un sistema misto: 30% di parlamentari eletti in liste bloccate e 70% con le preferenze (chieste a gran voce da Ncd, M5s e sinistra Pd). Il premio di maggioranza non è assegnato più alla coalizione ma alla lista che prende più voti. Le due soglie di sbarramento previste dall’Italicum (una del 4,5% per i partiti coalizzati e un’altra dell’8% per chi corre da solo) sarebbero sostituite da una soglia unica al 5 per cento.

Cicchitto: sbarramento sotto 5% o Ncd via da governo
Ma sull’asticella della soglia di sbarramento i piccoli partiti della maggioranza sono pronti a dare battaglia. A partire da Ncd. «Ncd non voterà mai uno sbarramento alto. Dovrà essere nettamente sotto il 5 per cento. All'8%, poi, è la strage di Fort Apache». Sono i paletti che pone il parlamentare del Nuovo centrodestra Fabrizio Cicchitto in un’intervista alla “Stampa”. «Renzi deve farsi carico del problema esistenziale di un pezzo della sua maggioranza, altrimenti il governo se lo può fare con altri» avverte Cicchitto.

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