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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2014 alle ore 15:31.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2014 alle ore 22:48.

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Premio di maggioranza a chi ottiene il 40% dei voti, introduzione delle preferenze dopo i capilista bloccati in 100 collegi. Sono i punti principali dell’intesa trovata oggi dal Matteo Renzi e Silvio Berlusconi a palazzo Chigi. Restano le differenze sulla soglie di sbarramento e sull’attribuzione del premio alla lista invece che alla coalizione. Ma l’impianto dell'accordo sulla legge elettorale «è oggi più solido che mai». E l’obiettivo condiviso è il via libera in Aula del Senato dell'Italicum entro dicembre. Lo si legge nel comunicato diffuso da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi al termine di un faccia a faccia di oltre un’ora e mezzo a palazzo Chigi. Più tardi alla direzione Pd in nottata Renzi ha spiegato: «Se non saremo d'accordo su tutto con Forza Italia andremo comunque avanti» quando si arriverà al voto in aula.

Il vertice è iniziato alle 17, con un’ora di anticipo sull’orario previsto. Ed è stato , l’ultimo sulla legge elettorale, secondo quanto rivelato ieri dal premier a Porta a Porta. Il faccia a faccia è servito a fare un punto sull’Italicum, dopo le modifiche apportate dal vertice notturno con i partiti della maggioranza di lunedì sera (premio di lista, mix di preferenze e liste bloccate, soglia di sbarramento unica al 3%). L’accordo siglato da Renzi e Berlusconi (che può rivendicare la “schiena dritta” chiesta dal «frondista» Raffaele Fitto per non aver ceduto oggi sul premio alla lista e sulla soglia di sbarramento) non piace però alla minoranza Pd (contraria soprattutto ai capilista bloccati), che avverte: «se il premier dovesse chiedere un voto, questa sera, alla Direzione che sta per riunirsi, ce ne andremo e non parteciperemo al voto».

Renzi-Berlusconi: impianto più solido che mai
«L'impianto dell'accordo è oggi più solido che mai». E' quanto si legge nel comunicato congiunto al termine del vertice tra Renzi e Berlusconi. Permangono le divergenze sulla soglia di sbarramento per i piccoli partiti e l'attribuzione del premio alla lista o alla coalizione. Mentre l'intesa riguarda il premio di maggioranza che scatterà oltre il 40% e i capilista bloccati nei collegi, che saranno 100. Tuttavia, si afferma nella nota congiunta, «le differenze registrate sulla soglia minima di ingresso e sulla attribuzione del premio di maggioranza alla lista alla lista e non alla coalizione, non impediscono di considerare positivo il lavoro fin qui svolto e di concludere i lavori in Aula del Senato sull'Italicum entro dicembre e della riforma costituzionale entro gennaio 2015».

Renzi-Berlusconi: la legislatura dovrà proseguire fino al 2018
L’accordo è anche sul no alle elezioni anticipate. «Questa legislatura, che dovrà proseguire fino alla scadenza naturale del 2018 - si legge nella nota - costituisce una grande opportunità per modernizzare l'Italia. Anche su fronti opposti, maggioranza e opposizioni potranno lavorare insieme nell'interesse del Paese e nel rispetto condiviso di tutte le Istituzioni».

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