Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2014 alle ore 15:31.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2014 alle ore 22:48.

My24

Renzi alla direzione Pd: con Fi andremo avanti anche se divisi su voti
L’accordo con Berlusconi è stato illustrato da Renzi alla direzione Pd in nottata. «In queste ultime ore si è registrato una novità importante, il tentativo di concludere l'iter della legge elettorale portando tutte le forze politiche ad una accelerazione. Si è detto che entro il mese di dicembre si deve chiudere al Senato ed entro febbraio alla Camera». Il premier ha poi aggiunto: «Non credo di aver bisogno di un mandato» a trattare. E ha spiegato che con Forza Italia «siamo d'accordo che se in sede di voto non saremo d'accordo su tutto, andremo comunque avanti, consapevoli che questa legge elettorale consente governabilità e rappresentanza». Quanto ai motivi dell’abbassamento della soglia di sbarramento al 3%, Renzi ha spiegato: «Noi abbiamo detto che bisognava impedire ai piccoli il potere di veto, ma se dai il premio alla lista il potere di veto non è più sulla governabilità».

Minoranza Pd: no a 100 capilista bloccati e no voto in direzione
Dalla minoranza Pd è arrivato però il no all’accordo. La contrarietà è «netta al modello elettorale proposto» nell'intesa Renzi-Berlusconi, «per quanto riguarda l'aspetto dei cento capilista bloccati». Così Alfredo D'Attorre, al termine della riunione della minoranza Dem alla Camera. La minoranza ha chiesto che non ci fosse un voto in direzione, perché la direzione «non può essere utilizzata come organo di ratifica del patto del Nazareno». Una proposta, quella di non votare la road map delle riforme indicata in nottata da Renzi, che è stata avanzata dal presidente del Pd Matteo Orfini e accolta dai membri della direzione.

Alfano: bene incontro Renzi-Cav, avanti tutta
La formula «ibrida» scelta alla fine dell'incontro tra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale continua a tenere in partita Angelino Alfano che, non a caso, ha commentato soddisfatto su Twitter: «Bene, molto bene, direi ottimo incontro Renzi-Berlusconi. #avantitutta». Ma dietro le parole restano pur sempre i due nodi non secondari rimasti in sospeso: sbarramento e premio alla lista. Da Forza Italia è trapelato che su questi punti si «valuterà» in corso d'opera, ovvero durante l'iter parlamentare che a palazzo Madama riprenderà la prossima settimana. E il punto di caduta potrebbe essere lo stesso di cui si vociferava già nelle ultime ore: il leader di Forza Italia avrebbe ceduto sul premio alla lista (più inviso ai suoi parlamentari che a lui, per la verità) ma intanto ha già ottenuto 100 capilista “nominati”. E in un secondo tempo, potrebbe ottenere un innalzamento dello sbarramento al 4%.

Legge elettorale, al via martedì in Commissione Senato
Intanto oggi la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha calendarizzato l’Italicum. L'esame della riforma elettorale inizierà martedì prossimo, 18 novembre. Lo ha deciso la stessa Commissione con l'astensione di M5s e il voto contrario di Francesco Campanella (ex M5s). La relatrice sarà la presidente della commissione Anna Finocchiaro (Pd). Renzi vuole accelerare: con il via libera del Senato entro la fine dell'anno. E a tal proposito Finocchiaro si è detta possibilista: «Se c'è un buon grado di condivisione si può concludere a dicembre».

Riforme costituzionali, testo in Aula alla Camera il 10 o 11 dicembre
Intanto il ddl sulle riforme costituzionali, già approvato dal Senato, andrà in Aula alla Camera il 10 o 11 dicembre. Il termine per gli emendamenti al testo scade alle ore 12 del 24 novembre mentre la discussione generale in commissione verrà completata entro il 18 o 19 novembre. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto

Shopping24

Dai nostri archivi