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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2014 alle ore 13:37.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2014 alle ore 20:44.

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Il governo è pronto a finanziare con la legge di Stabilità fino a 2 miliardi per gli ammortizzatori sociali legati al Jobs act. Lo si apprende da fonti di governo che spiegano che ci sarebbero 400-500 milioni in più rispetto agli 1,5 miliardi già stanziati con la manovra.

Alta tensione sui tagli
«Oggi terremo con le Regioni un incontro per affrontare i tagli operati dalla legge di Stabilità - aveva dichiarato nel primo pomeriggio il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, a margine di un convegno sugli enti locali - e faremo un primo prospetto entrando nel merito delle proposte, con una volontà condivisa di non toccare i saldi».

«È chiaro che sul confronto peseranno i gravi fatti prodotti in molti territori italiani dall’emergenza maltempo», ha infatti sottolineato Baretta. Il nuovo fronte di scontro rischia di esasperare toni già alti, perché la questione centrale sul tappeto resta una: le proposte dei governatori per effettuare quei 4 miliardi di tagli alle risorse per le autonomie previsti dalla manovra. La settimana scorsa si era chiusa con la tensione alle stelle. E con il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che avvisava: «I 4 miliardi più 1,7 miliardi di riduzione di spesa, non riducendo il Fondo sanitario, si scaricano su quasi 30 miliardi di spesa extrasanitaria, pari a circa il 12%. Il che è quattro volte superiore alla soglia del 3% prevista dalla spending review ed è chiaramente insostenibile».

Manovra in Aula il 27 novembre
Intanto la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha confermato l’approdo della legge di Stabilità in Aula alla Camera il 27 novembre. Il giorno prima dovrebbe tenersi il voto finale sul Jobs act, come ha stabilito oggi l’assemblea.

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