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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2014 alle ore 19:40.
L'ultima modifica è del 19 novembre 2014 alle ore 22:34.

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Quota96, stop a emendamento Lega
La commissione ha bocciato un emendamento della Lega che proponeva di mandare in pensione i 4mila insegnanti “quota96” bloccati dalla riforma Fornero. Ma sulla proposta c’è stato un braccio di ferro tra quanti chiedevano l’accantonamento dell’emendamento per una più approfondita riflessione e il Governo, contrario perché la copertura «azzera il fondo per la protezione dei richiedenti asilo». Morando ha comunque sostenuto che «il Governo «è consapevole ed è impegnato ad affrontare il tema (dopo l’esclusione dal decreto Pa la questione era stata rinviata alla Stabilità): «Continueremo la discussione su
questo tema quando affronteremo gli altri emendamenti» all’articolo 12 e all’articolo 28, che hanno una copertura diversa. E sarà la maggioranza a «decidere se affrontare la spesa di 157 milioni l’anno» per questo intervento o per altro.

Terza lettura alla Camera, Natale di fuoco
Il dato politico importante emerso oggi è comunque uno: la partita della Stabilità non si chiuderà al Senato. Dopo un vertice di due ore a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha chiarito che alcuni «nodi» (a partire dalla tassa unica comunale) saranno rinviati a Palazzo Madama, dando dunque per scontata la terza lettura alla Camera prima dell’approvazione definitiva. E quindi un Natale di fuoco per Governo e Parlamento. «Nelle prossime ore - ha sottolineato Baretta - decideremo assieme alla maggioranza e alla commissione Bilancio cosa fare qui e cosa al Senato. Insomma, come “dirigere il traffico”». Il primo scoglio del bonus Irpef, su cui la tensione nel Pd resta alta con i renziani scatenati contro i colleghi della minoranza, sembra comunque superato: la commissione ha bocciato la modifica proposta, e Fassina e Francesco Laforgia non hanno partecipato al voto.

Pronto il “pacchetto Comuni”
Tra le modifiche che potrebbero slittare a Palazzo Madama c’è proprio quella sul bonus bebè, su cui si stanno valutando «soluzioni tecniche». Ma anche altro. «L’incontro a Palazzo Chigi è andato bene», ha detto Baretta: «Stiamo affinando, porteremo in commissione le proposte e poi si entrerà nella fase calda della discussione». In particolare, Baretta ha anticipato:«Stiamo predisponendo il “pacchetto Comuni” con le risposte alle questioni poste dall’Anci che abbiamo discusso in questi giorni. Abbiamo cercato di venire il più possibile incontro alle loro esigenze».

Giudice di pace, sempre a pagamento le spese di notifica
Il Governo ha intanto depositato in commissione un emendamento all’articolo 10 del ddl con cui si introduce l’obbligo di pagamento dei diritti e delle indennità di trasferta o delle altre spese di notifica richieste agli ufficiali giudiziari per le cause e le attività conciliative, come quelle davanti al giudice di pace. Oggi c’è una soglia di esenzione fino a 1.033 euro, con costi sotto quel limite a carico dello Stato. Una previsione che si prestava a numerosi abusi, come ha recentemente documentato una puntata del programma tv Report.

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