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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2014 alle ore 21:08.
L'ultima modifica è del 20 novembre 2014 alle ore 22:53.

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Garante per l’infanzia, più risorse
La commissione, approvando un emendamento bipartisan riformulato dal relatore, ha inoltre aumentato a 650mila euro annui fino al 2017 il finanziamento per l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

Made in Italy: 130 milioni per il 2015
L’Esecutivo ha presentato oggi molti altri emendamenti. Sono stati stanziati per la promozione del “made in Italy” 130 milioni di euro per il 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 per il 2017, che saranno assegnati all’Ice. Ulteriori 6 milioni di euro per il biennio 2015-2016 sono dedicati all’istituzione del Fondo per le politiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela, in Italia e all’estero, delle imprese e dei prodotti agricoli e agroalimentari.

Social card rifinanziata, sanato il “vuoto” 2014
Il Governo ha anche confermato la volontà di rifinanziare la social card per 250 milioni di euro nel 2015 (la stessa cifra del 2014) e di sanare il “vuoto” che si era creato da gennaio a marzo 2014 per la mancata conversione della norma del Dl milleproroghe (150/2013) che garantiva la continuità del programma Carta acquisti e l’avvio della sperimentazione della nuova social card nei 12 Comuni con oltre 250mila abitanti, consentendo a Poste di erogare il servizio in attesa dell’espletamento della gara per la nuova aggiudicazione. Non approvare la proposta, spiega la relazione tecnica all’emendamento, significherebbe negare a Poste la titolarità a effettuare il servizio e dunque obbligarla a recuperare dagli aventi diritto indigenti le somme erogate da gennaio 2014 a marzo 2014, quando ha vinto la gara e stipulato il contratto. La proposta ha però generato un equivoco: interpretata inizialmente come un’estensione della card agli extracomunitari, ha suscitato le vigorose proteste della Lega e di Ncd, costringendo l’Economia a chiarire in serata che assolutamente «non modifica i criteri per l’accesso alla prestazione». La social card, precisa il Mef, potrà continuare a essere erogata, come oggi, anche ai cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo.

Maltempo: assegnati 60 milioni
Per far fronte ai danni legati al maltempo il Governo ha proposto con un emendamento ad hoc di assegnare 60 milioni al fondo per le emergenze nazionali e calamità naturali.

Allo studio canone Rai in bolletta
Tra le novità ancora allo studio c’è un intervento sul canone Rai. Il viceministro dell’Economia Enrico Morando ha anticipato che in Senato potrebbe essere inserita una norma, agganciata al nodo delle emittenti locali, per le quali si punta a risolvere la questione in modo strutturale. L’intenzione dell’Esecutivo sarebbe quella di trasferire in bolletta il pagamento del canone, comunque ridotto, in chiave anti-evasione. Le risorse aggiuntive ricavate andrebbero a finanziare le emittenti locali. «Le tv locali - ha spiegato Morando in commissione Bilancio, chiedendo di accantonare tutti gli emendamenti in materia - sono in una situazione tale per cui hanno dovuto mettere in cassa integrazione una parte enorme dei dipendenti, sono in una situazione di disagio drammatico».

Fondi pensione, si cercano coperture
Il viceministro Morando ha poi precisato che il Governo «non è determinato a difendere» l’aumento del prelievo fiscale sulle rendite dei fondi pensione, ma «non è ancora pronto ad affrontare il tema delle coperture». Insomma: i tecnici sono al lavoro, consapevoli che eventuali correzioni, «anche quelle più limitate rispetto al ripristino dell’aliquota originaria, sono particolarmente importanti sotto il profilo quantitativo». Ma probabilmente la partita si chiuderà in Senato.

Giochi, ipotesi maxi-sanatoria da 500 milioni
Sempre al Senato si dovrebbe sbrogliare la matassa delle entrate, inclusi i giochi pubblici. Come riferisce Agipronews, l’Esecutivo starebbe studiando una maxi-sanatoria da 10mila euro per ogni agenzia di scommesse collegata a bookmaker senza concessione, con l’obiettivo di regolarizzare il settore (fino al prossimo bando, previsto nel 2016) e assicurare alle casse dello Stato circa 500 milioni di euro. Altri 450 milioni dovrebbero arrivare invece dall’inasprimento delle sanzioni relative alle slot machine scollegate dalla rete legale e ai totem (quei terminali irregolari che consentono di giocare online su siti non autorizzati) presenti negli esercizi pubblici.



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