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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2014 alle ore 19:08.
L'ultima modifica è del 25 novembre 2014 alle ore 22:06.

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«Il canone Rai sarà nella bolletta elettrica». Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ai microfoni di 24 Mattino di Alessandro Milan su Radio 24. Questa mattina il sottosegretario aveva ipotizzato un emendamento nella legge di stabilità, con l'intenzione di renderlo effettivo già da gennaio dell'anno prossimo. Un’ipotesi sulla quale nel tardo pomeriggio palazzo Chigi ha frenato.

Palazzo Chigi : non sarà nella legge di stabilità
Non sarà nella legge di stabilità, ha precisato nel tardo pomeriggio palazzo Chigi, frenando sul provvedimento-veicolo per introdurre la novità. Secondo fonti del palazzo, infatti, appare improbabile che l'ipotesi di mettere il canone in bolletta possa maturare entro questa legge di stabilità, visti i tempi troppo stretti. È infatti importante e strategica la riflessione in atto per ridurre e semplificare il canone Rai. Sulla decisione, più che le fibrillazioni interne alla maggioranza, avrebbe pesato l'opposizione delle aziende di fornitura di energia, da subito contrarie a un intervento di questo tipo. Così come il presidente dell'Authority per l'energia, Guido Bortoni, che aveva avanzato molte perplessità da punto di vista tecnico. In realtà, infatti, introdurre il canone in bolletta richiede notevoli tempi tecnici per ridisegnare le bollette, modificando i software (con costi non trascurabili).

Forse un decreto legge per rimodulare il canone Rai
Potrebbe arrivare anche con un decreto legge la rimodulazione del canone Rai, con un abbassamento dell'imposta e l'inserimento in bolletta. La questione, segnalano fonti di governo, ora è al vaglio del Mef, che sta valutando la fattibilità dell'intervento.

Mossa per recuperare l’evasione
«La scelta vera – ha dichiarato Giacomelli - è che, d'accordo con Rai, la nostra intenzione è di non trasferire alla Rai in aggiunta al gettito attuale l'evasione recuperata ma abbiamo deciso di restituirla interamente ai cittadini, abbassando fortemente il canone». Si pagheranno 60, 65 euro? «Una cifra plausibile. Certamente pagheremo molto meno. Questa non è una riforma contro nessuno. È per recuperare l'evasione. Chi evadeva ci rimette, questo è sicuro», ha detto Giacomelli. Ci sarà un trattamento privilegiato per gli indigenti, come già previsto nella bolletta elettrica. Con questo strumento, ha detto il sottosegretario, « consideriamo di recuperare in modo pressoché totale l'evasione. C'è un'evasione per cui siamo tra i primi in Europa che è attorno ai 600 milioni per un canone che è oggettivamente tra i più bassi in Europa. Questa situazione non è più tollerabile».

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