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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2014 alle ore 13:26.
L'ultima modifica è del 30 novembre 2014 alle ore 20:58.

Tassazione fondi pensione e rivalutazione Tfr
Nella logica di ridurre il carico fiscale su chi lavora e su chi da lavoro, già seguita con il bonus Irpef di maggio accompagnato dall'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, il Governo ha aumentato il prelievo fiscale su fondi pensione e le quote di rivalutazione del Tfr , nonché su polizze vita e fondazioni. E se per queste ultime due voci gli spazi di possibili ritocchi sembrano al momento particolarmente ristretti, sui Fondi pensione e sulle quote di rivalutazione del Tfr lo stesso Esecutivo ha già fatto capire che si potrà rivedere al ribasso la nuova aliquota fissata al 20% per i fondi pensione e al 17% per le quote di rivalutazione del Tfr. L'idea di fondo è di contenere l'aumento della tassazione sui fondi pensione spostando l'aliquota dell'11,5% oggi in vigore al 17% e non più al 20%. Mentre sulla rivalutazione del Tfr due sono le opzioni allo studio: lasciare la tassazione al 17% come prevede la stabilità, così da uniformare il prelievo con quella che si vuole introdurre per i fondi pensione; ridurre al 15 o al massimo al 14% l'aumento, come detto, oggi previsto dal ddl dall'11,5 al 17 per cento.

Casse privatizzate
Più complesso ancora appare invece il dietro fronti sulla tassazione dei rendimenti delle casse di previdenza privatizzate e dei professionisti. Dal 1° gennaio la tassazione scatterà l'aliquota passerà al 26% come quella delle rendite finanziarie. Le Casse chiedono quanto meno di lasciarla al 20% come è oggi. Il Governo ha aperto qualche spiraglio ma ha lasciato intendere che sul piatto potrebbe riproporre la richiesta già avanzata alle Casse dei professionisti di convertire una parte delle loro risorse impiegate sul debito estero per finanziare attività economiche in Italia. Un tesoretto da utilizzare per la crescita stimato in almeno 5 miliardi.

Partite Iva e Irap dei piccoli
Su come rendere il nuovo regime forfettario per le partite Iva più appetibile per i professionisti il Governo avrebbe già scelto di modificare la soglia di ingresso pervista per questo tipo di attività. L'idea che sta prendendo piede è quella di elevare da 15mila a 20mila la soglia dei compensi, lasciando inalterato il coefficiente di redditività previsto nel 78% per questa tipologia di soggetti. Si lavora anche a una possibile riduzione di qualche punto percentuale dell'imposta sostitutiva applicata al nuovo regime e fissata dal ddl stabilità nel 15%. Ma il nodo sono le risorse necessarie da reperire. Sull'Irap dei piccoli, invece, resta soltanto allo studio una definizione chiara dell'esenzione per chi non ha autonoma organizzazione, mentre trova sempre più conferme l'ipotesi di un aumento delle attuali franchigie previste per le piccole e piccolissime imprese.

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