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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2014 alle ore 07:52.

Pignatone: Alemanno prima scelta, ma tranquilli anche con Marino
Il procuratore capo ha aggiunto che un’altra caratteristica della Mafia Capitale «è la trasversalità». Una interna, «visto che Carminati viene dall’estrema destra e Buzzi da sinistra». E una esterna «visto che quella mafia si rapporta, seppure in modo diverso con le due giunte». Per Pignatone Carminati e Buzzi «erano tranquilli sull’esito delle elezioni. La loro prima preferenza era la continuazione» dell’amministrazione Alemanno «ma erano in ogni caso tranquilli» perché anche nella giunta Marino «rimane la presenza pesante di Buzzi e del mondo delle cooperative che si caratterizza con tentativi di corruzione anche della nuova amministrazione». Non solo assessori e consiglieri «ma tutta la burocrazia comunale che a Roma ha dimensioni enormi. Vantavano agganci anche qui».
Nella Giunta Marino entra il giudice Sabella
Intanto è stato svelato il nome del supermagistrato che entrerà nella Giunta Marino: si tratta di Alfonso Sabella, già nel pool antimafia di Giancarlo Caselli a Palermo, che diventerà assessore alla legalità e agli appalti. Il sindaco di Roma Ignazio Marino (che ha detto “no” alla scorta, nonostante le sollecitazioni del prefetto Giuseppe Pecoraro) ha ricevuto oggi il via libera dal Consiglio superiore della magistratura. «Sentivo la necessità di una figura di straordinaria professionalità nel settore del contrasto alla criminalità», ha spiegato il primo cittadino.
Alemanno: querelo Marino per diffamazione
All’attacco di Marino è partito all’attacco l’ex sindaco indagato Gianni Alemanno che ha dato mandato ai suoi legali di «svolgere querela per diffamazione nei confronti del sindaco Marino per le affermazioni che nella giornata di ieri ha rilasciato pubblicamente durante l’assemblea del Pd tenutasi al centro culturale del Comune di Roma Elsa Morante: in tale sede infatti il sindaco Marino ha dichiarato che “l’impianto criminale nasce nella destra di Gianni Alemanno”».
Il Riesame decide entro domenica
Il tribunale del Riesame si pronuncerà entro domenica sui ricorsi presentati da cinque indagati: Carminati, Brugia, il manager Fabrizio Franco Testa, Roberto Lacopo ed Emilio Gammuto. Intanto il gip Flavia Costantini ha concesso gli arresti domiciliari ad Alessandra Garrone, compagna di Buzzi. L’avvocato di Carminati e Brugia, Giosuè Bruno Naso, ha chiesto che sia dichiarata l’insussistenza dell’aggravante del metodo mafioso contestato agli indagati e, in subordine, gli arresti domiciliari per Testa e Lacopo. I pm Paolo Ielo, Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini hanno sollecitato il rigetto di tutte le richieste. Ieri si sono invece conclusi gli interrogatori di garanzia degli arrestati ai domiciliari. Due di loro, Marco Placidi, impiegato nel comune di Sant’Oreste, e Raniero Lucci, dipendente di una cooperativa, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre altri due, Sergio Menichelli, sindaco di Sant’Oreste, e Mario Schina, consigliere della cooperativa “Il percorso”, hanno respinto le accuse.
«Ho incontrato Cantone: ci potrebbe essere una richiesta di commissariamento degli appalti se Cantone lo riterrà”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, in audizione davanti alla Commissione Antimafia.
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