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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2014 alle ore 17:19.
L'ultima modifica è del 22 dicembre 2014 alle ore 07:30.

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Antonis Samaras (Reuters)Antonis Samaras (Reuters)

Mossa della disperazione del premier greco Antonis Samaras. In un discorso televisivo, il capo del Governo ha tentato di convincere i deputati a votare il suo candidato alla presidenza della Repubblica ed evitare le elezioni immediate a inizio 2015 che rimetterebbero in gioco la permanenza del Paese nell'euro e rilancerebbero il rischio di contagio nell'Eurozona.

Pur di riuscire ad eleggere entro il 29 dicembre il nuovo presidente, Samaras ha offerto agli indipendenti pro-Unione europea l'ingresso nel governo di grande coalizione formato dal centro-destra di Nea Dimokratia e dal centro-sinistra del Pasok . Samaras ha anche promesso elezioni politiche anticipate nel 2015 ma solo dopo che saranno conclusi i negoziati, per ora in stallo, con la troika (Ue-Bce-Fmi) sul salvataggio del Paese. Atene ha ottenuto due mesi di proproga tecnica fino a febbraio del piano di salvataggio.

Questo il duplice messaggio inviato da Samaras in un discorso televisivo alla nazione a 48 ore dal nuovo voto in Parlamento per l'elezione del presidente. Martedì è atteso il secondo scrutinio, il cui esito negativo è scontato perché serve una maggioranza qualificata di 200 deputati su 300.Il voto chiave è quello del 29 dicembre, quando la maggioranza si abbasserà a 180 parlamentari. Al primo scrutinio Stavros Dimas, l’ex commissario europeo candidato alla presidenza dalla maggioranza, ha ottenuto solo 160 voti.

L'area da cui potrebbero provenirei voti mancanti è quella di Vassilis Economou, independente pro-Ue. Un deciso no è giunto dall'estrema sinistra di Syriza - nei sondaggi il primo partito greco - di Alexis Tsipras, che vuole rinegoziare gli accordi con la troika, chiedere una riduzione del debito pubblico greco oggi a 330 miliardi di euro, mettere fine alle politiche di austerità della Grecia. Più possibilista la «Sinistra democratica», che aveva lasciato la coalizione lo scorso anno: una riunione del partito che conta su 17 deputati è convocata per lunedì per decidere se accettare la proposta di Samaras.

La proposta di Samaras arriva dopo le accuse di corruzione per 3 milioni di euro in cambio del voto a favore del candidato presidenziale che un parlamentare appartenente ai “Greci indipendenti” ha lanciato in tv verso l'esecutivo. Una brutta storia che avvantaggiato nei sondaggi proprio Syriza, la sinistra radicale che chiede il voto anticipato da mesi.
Samaras spera anche in un aiuto dal piccolo partito di Sinistra democratica (Dimar), oggi all'opposizione, ma che in precedenza aveva appoggiato la maggioranza fino alla brutale chiusura in una notte della tv pubblica greca. Tutti movimenti e concessioni politiche che però sembrano arrivare troppo tardi e soprattutto sull'onda delle aspre polemiche suscitate sul presunto tentativo di corruzione di un parlamentare dei Greci indipendenti.

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