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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2015 alle ore 13:46.
L'ultima modifica è del 11 gennaio 2015 alle ore 19:44.

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Tutti i leader sono stretti l'uno accanto all'altro senza mediazione di interpreti o uomini della sicurezza tra di loro. In prima fila anche il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, i premier di Gran Bretagna, David Cameron, Spagna, Mariano Rajoy, il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan, il presidente Ue Jean Claude-Junker, l'ucraino Petro Poroshenko, il premier turco Ahmet Davutoglu. In secondo linea, non troppo lontano da Abu Mazen, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
In mezzo al primo spezzone della marcia, seguito da quello dei capi di Stato, i volontari ed i familiari delle vittime della strage a Charlie Hebdo, oltre ai colleghi sopravvissuti.

15.17 Nel coreo anche bandiere dei Paesi arabi e musulmani
Sventolano anche bandiere di Paesi arabi e musulmani all'interno del corteo che sta sfilando per Parigi per dire “no” al terrorismo dopo gli attacchi degli ultimi giorni. Le immagini delle tv hanno mostrato fra l'altro vessilli algerini, palestinesi e turchi.

15.05 In piazza anche il dipendente del negozio che ha salvato dei clienti
Il dipendente musulmano eroe del negozio kosher Lassana Bathily, che l'altro ieri ha salvato dei clienti nascondendoli nella cella frigorifera nel sotterraneo, è in piazza a Parigi per partecipare alla marcia in ricordo delle vittime degli attentati. Accompagnato da una delegazione di ebrei, la folla lo ha riconosciuto ed ha applaudito gridando «Bravo! Bravo!». La piccola delegazione si è diretta verso la testa del corteo dove sono in arrivo i capi di Stato e di Governo.

14.57 Liberté, egalité, dessinez, ecriver
«Sono Charlie, ebreo, poliziotto». È questo uno degli slogan più scanditi a place de la Republique, assieme a «Liberté, egalité, dessinez, ecriver», che aggiunge le parole “scrivere” e “disegnare” al motto della Repubblica francese. Ma c'è anche chi innalza il cartello: «è l'inchiostro che deve scorrere, non il sangue». La piazza è ormai talmente piena che non è più possibile accedervi, segnalano i media francesi.

14.56 I leader hanno lasciato l’Eliseo
I leader mondiali convenuti a Parigi hanno lasciato l'Eliseo per unirsi alla marcia, dove arriveranno in bus.

14.41 Renzi: i nostri valori sono più forti delle loro minacce
Il premier italiano: «Questo oggi» a Parigi «è un giorno importante per l'Europa e per un ideale» perché «colpendo Parigi si è voluta colpire un'idea....ed è bello che oggi siamo qui in tanti, con idee diverse, per dare un messaggio, una risposta di sicurezza: i nostri valori sono più forti delle loro minacce». «Siamo qui per dire che noi non ci fermiamo, non ci facciamo arrestare dall'orrore e dalla paura, da Parigi deve partire un messaggio di dolore e vicinanza, ma anche di ripartenza e futuro perché l'Europa non è solo passato», continua Renzi all'Eliseo. «Sicuramente bisogna fare tutti gli sforzi a livello legislativo e lo faremo, ma il punto centrale è che c'è bisogno di una sfida più grande, magari bastasse fare una legge». «Amicizia e solidarietà verso la Francia - prosegue il premier - verso le famiglie delle vittime, verso i nostri fratelli ebrei colpiti così duramente e verso chi fa il giornalista»: per Renzi i terroristi «hanno scelto di colpire un mestiere garanzia di libertà e di democrazia». «Je suis Charlie» ha ribadito ancora il presidente del Consiglio. Ma, ha aggiunto rispondendo in francese ai giornalisti, «nous sommes juifs et nous sommes europeen».

14.34 Migliaia di matite in piazza
Matite agitate come bandiere, infilate al bavero o nei cappelli, trasformate in spille o fermacapelli. Come nei giorni scorsi, la matita è l'oggetto simbolo della grande marcia di Parigi, a rappresentare il sostegno ai redattori di Charlie Hebdo uccisi e alla libertà di espressione.

14.25 Tra i manifestanti, bandiere francesi e israeliane
Ci sono molte bandiere francesi nelle mani dei manifestanti radunati per la grande marcia di Parigi, ma anche qualche vessillo israeliano. Su cartelli e striscioni sono numerosi i riferimenti alla religione. Due signore scrivono «io sono musulmana», altri mostrano stelle di Davide, mentre un adesivo molto diffuso recita «tutti uniti atei, cristiani, ebrei e musulmani contro il fanatismo». In Place de la Republique anche cartelli con scritto «Charlie Akbar», un enorme striscione con la scritta «restiamo uniti» che campeggia su un palazzo, la Marsigliese intonata in coro e bandiere di ogni paese.

14.16 Sarkozy e Carla Bruni all'Eliseo
Nicolas Sarkozy e Carla Bruni sono arrivati alla sede dell'Eliseo, invitati da Hollande che li accolti nel cortile come tutte le altre delegazioni.

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