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islam diviso, maniere forti in turchia

Charlie Hebdo spacca il New York Times: scontro al vertice sulla (non) pubblicazione delle vignette

Dibattito infuocato al New York Times. Il più influente quotidiano americano ha deciso di non pubblicare la nuova copertina con Maometto in lacrime del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, ma la scelta, giustificata dal direttore Dean Baquet «per non offendere i musulmani», è stata criticata dal public editor Margaret Sullivan: «Il valore di notizia dell'immagine avrebbe dovuto prevalere».

Sullivan, nel suo incarico di garante dei lettori, aveva già stigmatizzato la scorsa settimana l'autocensura che il quotidiano si era imposto dopo le stragi parigine. Oggi è tornata alla carica scrivendo un lungo articolo nella pagina degli editoriali: «Abbiamo fatto un disservizio», nel non pubblicare, ma solo descrivendo a parole, la copertina che raffigura il Profeta che piange con la didascalia «Tutto è perdonato».

«Posso capire perché il Times dopo le stragi non abbia stampato le immagini più incendiarie di Charlie Hebdo - ha scritto oggi la public editor indicando, tra le preoccupazioni di Baquet, anche quelle per i corrispondenti all'estero del quotidiano - , la nuova copertina però è una parte importante della storia che negli ultimi giorni ha catturato l'attenzione del mondo. E se la vignetta può disturbare le sensibilità di una piccola percentuale dei nostri lettori, non è scioccante né gratuitamente offensiva. E ha un significativo valore come notizia: come tale avrebbe dovuto essere pubblicata». Per non costringere i lettori del Times «ad andarsela a cercare» da un’altra parte.

La paura fa 90 in Danimarca
Il quotidiano danese Jyllands Posten, che per primo nel 2005 pubblicò le caricature di Maometto considerate «blasfeme» dai musulmani, innescando la violenta reazione del mondo islamico, ha deciso di non rilanciare le nuove vignette di Charlie Hebdo. Il giornale conservatore e' stato l'unico del Paese, per ragioni di sicurezza, a non pubblicare stralci dell'ultimo numero del settimanale satirico francese.

Tutto esaurito, saranno tirate 5 milioni di copie
Intanto in Francia Charlie Hebdo è andato esaurito ovunque. Così dell'ultimo numero saranno stampati 5 milioni di copie in modo da far fronte alle richieste. A darne notizia è stato il distributore, le Messageries Lyonnaises de Presse: «L'editore ha deciso questa mattina di portare la tiratura a 5 milioni» di copie, ossia due milioni più del previsto. Ne verranno distribuite 500mila copie al giorno, il che permetterà a tutte le edicole che ne faranno richiesta di essere rifornite. Il numero in edicola oggi, il primo dopo l'attacco nella sede della redazione, era già esaurito in numerosi punti vendita a Parigi e in Provenza questa mattina alle 8,30. Il nuovo numero conta 16 pagine invece delle normali 8 ed è stato distribuito in 25 paesi, tra i quali non figurano il Marocco e l'Algeria.

Come è andata in Italia
«Le 300mila copie di Charlie Hebdo vendute in abbinamento con Il Fatto - ha raccontato Antonio Padellaro, direttore del quotidiano - erano praticamente esaurite già intorno alle 7,30-8 di stamattina. Un successo strepitoso, soprattutto nelle grandi città, Roma in testa, dove in molti avevano prenotato il loro numero all'edicolante di fiducia: abbiamo ricevuto telefonate affettuose quanto infuriate di persone che lamentavano di non aver trovato la copia del giornale». Di qui la necessità di «procedere a una ristampa (altre 200mila copie, secondo il sito web del quotidiano, ndr)».

Edicolanti minacciati in Belgio
Alcune edicole che si trovano nel comune di Jette, a nord di Bruxelles, hanno ricevuto lettere in cui si minacciano rappresaglie nel caso in cui distribuiscano il settimanale satirico Charlie Hebdo, che in Belgio verrà venduto domani (giovedì). Ne ha scritto l’edizione online della “Dernière Heure”. Secondo il filmato delle telecamere di sorveglianza di uno degli esercizi commerciali, la lettera è stata imbucata ieri sera. Del caso si occupa la procura di Bruxelles.

Il rettore della Grande moschea di Parigi
Dalil Boubakeur, presidente del Consiglio francese del culto musulmano e rettore della Grande moschea di Parigi, ha raccomandato alla comunità musulmana «di non cadere in trappole volgari», riferendosi alla copertina del nuovo numero di “Charlie Hebdo”.

Repressione (non una sorpresa) in Turchia
Un tribunale turco ha ordinato il blocco dei siti che riproducono la copertina del primo numero del settimanale satirico francese di Charlie Hebdo dopo la strage jihadista che ne ha decimato la redazione. «È stato stabilito che l'accesso a sezioni relative dei siti internet che pubblicano la copertina di Charlie Hebdo oggi siano vietati» ha riferito l'agenzia di stampa statale Anatolia. La decisione del tribunale segue la petizione presentata da un avvocato di Diyarbakir che sostiene che i siti Internet costituiscono un pericolo per «l'ordine pubblico».

Da Al Azhar l’invito a ignorare le vignette
L'università di Al Azhar del Cairo, uno dei principali centri di insegnamento religioso dell'Islam, si è appellata a «tutti i musulmani a ignorare le caricature» pubblicate da Charlie Hebdo. Al Azhar, informa ancora la nota, «rinnova» il proprio «rifiuto» di queste pubblicazioni, frutto di «un'immaginazione malata» e che rappresentano una «frivolezza odiosa». L'università inoltre chiede «ai musulmani di opporsi a tutto ciò che minaccia la pace mondiale».

Charlie Hebdo bandito dai Paesi del Maghreb
Secondo il quotidiano Le Monde, la diffusione dell'ultimo numero del settimanale satirico francese, tradotto in arabo, è stata vietata nelle edicole di Tunisia, Marocco e Algeria, i Paesi del Maghreb, confermando così l'opposizione dei tre governi alla pubblicazione delle caricature del Profeta considerate blasfeme.

Condanna del Gran Muftì di Gerusalemme
Il Gran Muftì di Gerusalemme, Mohammed Husein ha condannato le nuove vignette pubblicate oggi da Charlie Hebdo definendole un insulto. «L'insulto - ha detto, citato dai media israeliani - urta i sentimenti di circa due miliardi di musulmani in tutto il mondo. Le vignette danneggiano le relazioni tra i fedeli delle religioni abramitiche».

Anche i copti puntano il dito contro la satira
Anche da parte della massima autorità cristiana d'Egitto dito puntato contro la satira blasfema di “Charlie Hebdo”. Il papa copto Teodoro II l’ha definita «ingiuriosa», un «insulto che va rifiutato a tutti i livelli». «Io respingo qualsiasi offesa personale», ha premesso Teodoro II nel corso di una conferenza stampa al Cairo. «Quando poi riguarda le religioni, non è né umana né etica o socialmente accettabile, e non aiuta la pace nel mondo», ha sottolineato il leader della minoranza cristiana, pari a circa il 10 per cento della popolazione egiziana complessiva, in massima parte di confessione sunnita.

Proteste nelle Filippine
Politici locali, studenti e donne velate - 1500 persone - hanno manifestato nella piazza principale di Marawi, nel sud delle Filippine, contro le caricature satiriche di Charlie Hebdo. Alcuni, con il pugno alzato, hanno dato alle fiamme un poster del settimanale francese. Lo riferisce il sito di Le Parisien. «Quello che è successo in Francia, il massacro nella redazione di Charlie Hebdo, è una lezione morale per il mondo perchè rispetti tutte le religioni e in particolare l'Islam», ha detto uno degli organizzatori della manifestazione. «La libertà di espressione non può arrivare fino agli insulti contro il più grande e nobile profeta di Allah». Nelle Filippine, dove l'80 per cento dei 100 milioni di abitanti è cattolico, sta per arrivare papa Francesco. (Al.An.)

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