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Atene all’Eurogruppo: con la troika non trattiamo. Cena informale…

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S&P prepara il downgrade delle banche

Atene all’Eurogruppo: con la troika non trattiamo. Cena informale Merkel-Hollande a Strasburgo

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Ci sono stati anche i convenevoli, come è giusto fra persone beneducate. Ma di fatto i primi colloqui ufficiali tra il nuovo governo greco e la leadership delle istituzioni europee ha sancito, almeno in questa fase di avvio, che le parti parlano lingue molto diverse. Dopo l'incontro di ieri con il tedesco Martin Schulz, oggi è arrivato il primo appuntamento veramente importante per il nuovo governo di Alexis Tsipras, 40 anni, leader del partito di sinistra radicale Syriza. Ad Atene è arrivato il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, un negoziatore con un mandato ben preciso, che non ha nessuna intenzione di cedere alle richieste di Atene sulla riduzione del peso del debito in mano per l’80% a soggetti pubblici (Fmi, Bce, Stati) per quanto riguarda prestiti e bond .

Nei colloqui, che si sono svolti in un’atmosfera piuttosto tesa, sono state esaminate diverse «possibilità» in campo sul programma di aiuto europeo alla Grecia, ma «non sono state raggiunte conclusioni», ha affermato Dijsselbloem. «Abbiamo degli interessi comuni con la Grecia: vogliamo la sua ripresa nell'area euro», ha detto ancora Dijsselbloem, parlando di un «dialogo costruttivo» e del nobile obiettivo di «non vanificare i progressi compiuti in questi anni in Grecia». Fin qui tutto bene.

Quando però il numero uno dell’Eurogruppo ha detto che la Grecia deve rispettare gli accordi con i partner europei evitando «mosse unilaterali, che non sono la strada per andare avanti» e ha aggiunto che «ignorare gli accordi non è la strada da seguire» il messaggio è stato chiaro. Dall’altra parte il nuovo governo targato Syriza, per bocca del ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, ha replicato di essere «stato eletto puntando a rimettere in discussione il programma di aiuti» europeo. Chiaro che al momento le posizioni restano agli antipodi.

Il governo Tsipras, che punta a un taglio del debito, legato a un piano di salvataggio di 240 miliardi di euro, era già stato gelato giovedì nelle sue aspettative dalle prese di posizione di alcuni esponenti politici europei e tedeschi, come Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea e il socialdemocratico Sigmar Gabriel, vicecancelliere tedesco.

Solo pretattica? Oggi è tornato alla carica il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Taglio del debito greco? Manco a parlarne. «Siamo difficili da ricattare». Il dibattito su una conferenza internazionale proposta da Atene per dimezzare il fardello che oggi pesa sulle finanze pubbliche segna «un divorzio dalla realtà», ha avvisato da Berlino Martin Jaeger, portavoce del ministro tedesco. «Una richiesta di prolungamento del programma, nel caso in cui venisse presentata, potrebbe valere solo - ha aggiunto - se fosse collegata a una chiara disponibilità della Grecia di realizzare i passi delle riforme concordati».

Nell'attesa dell'incontro con Dijsselbloem, il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis aveva detto di sperare che i colloqui potessero «portare a un accordo fattibile ed esauriente per ricostruire la nostra economia sociale». Subito dopo il colloquio l’economista, in una conferenza stampa durante la quale lui e il presidente dell’Eurogruppo si sono guardati a fatica, ha spiegato: «Lavoreremo con le istituzioni europee, porteremo avanti riforme che rendano l'economia più competitiva» e mettano i «conti pubblici in equilibrio, ma non ci sarà cooperazione con la missione della Troika». Sarà lo stesso Varoufakis, al suo debutto, ad avviare nei prossimi giorni un tour per le capitali europee, fra queste Londra, Roma e Parigi, alla ricerca di sostegno per la nuova politica greca.

Varoufakis sa che fino ad agosto, pur con alcuni passaggi chiave, non ci sono scadenze definitive e che i sette miliardi di euro dell'ultima tranche dei prestiti europei, ora congelata, non sono indispensabili. Il vero obiettivo, appunto, è ridurre il peso del debito e dare spazio a manovre di sollievo sociale su pensioni, salari, investimenti pubblici.

Tra le proposte del ministro greco c’è anche la riduzione dell’avanzo primario dal previsto 4,5% annuo all'1-1,5%: darebbe spazio di manovra sul fronte interno che chiede segnali immediati sulla riduzione delle politiche di austerità.

Cena Merkel-Hollande a Strasburgo, su invito di Schulz
In serata incontro informale in un ristorante di Strasburgo tra il presidente francese François Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz. Oggetto del colloquio: il debito greco e le richieste del nuovo governo Tsipras. Ieri Schulz ha incontrato Tsipras ad Atene ed ha ammesso in una intervista tv che non c'è stata intesa praticamente su nulla. Mercoledì Hollande vedrà Tsipras a Parigi. La cena al ristorante “Zuem Ysehuet” tra Hollande, Merkel e Schulz è durata circa tre ore. Merkel e Hollande non hanno rilasciato dichiarazioni. I tre commensali hanno mangiato ciascuno un antipasto, un piatto principale e un dessert. Pare, per soli 38 euro a testa, bevande escluse.

Borsa di Atene, -13% il bilancio della settimana
Intanto, dopo il rimbalzo di ieri (+3,2% ma dopo un filotto negativo per un totale di -16% da lunedì a mercoledì), nuovo evidente calo della Borsa di Atene che ha chiuso con l'indice principale negativo dell'1,59%. Il ribasso complessivo dopo il risultato elettorale è superiore al 13%. Male gruppi come Aegean airlines (-6%) ed Eurobank (-5%), ma sono stati soprattutto i titoli di Stato greci a registrare ancora forti vendite: il quinquennale ha scambiato con rendimenti in rialzo di 131 punti base a un tasso del 14,5%, il decennale ha registrato un aumento di 71 basis point a quota 10,5%. Triennali al 19%.

S&P’s mette sotto osservazione le banche greche
E in serata Standard & Poor's ha annunciato di avere posto «sotto osservazione con implicazioni negative», preparandosi in pratica a una nuova bocciatura, il rating delle quattro più grandi banche greche. Il rating di lungo termine attualmente pari a “CCC-” di Alpha Bank, Eurobank, National Bank of Greece e Piraeus Bank potrebbe essere tagliato. L'agenzia fa notare che i depositi nei quattro istituti di credito sono calati di 5,4 miliardi di euro a 213,3 miliardi a fine dicembre ma, precisa S&P, «ci aspettiamo che i riscatti siano probabilmente accelerati a gennaio».

La mossa di Standard & Poor's segue quella di due giorni fa, in cui aveva ha deciso di mettere la Grecia sotto osservazione con implicazioni negative. Attualmente il rating di Atene sia di lungo che di breve termine è B. In quell'ocassione aveva fatto capire che la bocciatura è garantita se «i negoziati con l'Unione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale si fermeranno, limitando la capacità della Grecia di onorare il proprio debito». Nel rapporto odierno dedicato alle banche, S&P’s sottolinea che la loro liquidità si è «indebolita significativamente nelle ultime settimane a causa di ampi riscatti e dell'assenza di accesso al mercato dei capitali».

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