I Paesi baltici potrebbero diventare una regione di «confronto militare» tra la Russia e la Nato. Lo ha detto l'inviato della Federazione Russa presso l'Alleanza, Alexander Grushko, che ha aggiunto: la recente decisione della Nato di istituire centri di comando supplementari in 6 Paesi diversi, a ridosso del confine russo, porterà inevitabilmente ad «adeguati» cambiamenti nella pianificazione militare della Russia. «L'apertura di ulteriore potenziale militare lungo le nostre frontiere non è altro che un tentativo di esercitare pressioni sulla Russia», ha detto Grushko, aggiungendo che la risposta della Russia sarà, in ogni caso «adeguata».
Ieri i ministri della difesa dei Paesi membri della Nato hanno concordato la creazione di sei nuovi posti di comando e controllo in Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania, nel corso di un incontro a Bruxelles. I ministri hanno inoltre annunciato che la Forza di risposta della Nato sarà raddoppiata, fino a 30.000 persone.
La decisione «crea un grande rischio per la Russia», soprattutto nei Paesi baltici, che potrebbe diventare una regione di «confronto militare».
Intanto nel sud est ucraino infiammato dalla guerra civile è stato aperto un corridoio umanitario nella zona di Debaltseve per permettere l'evacuazione dei civili. Lo fanno sapere i separatisti. Eduard Basurin, un rappresentante del ministero della Difesa dei ribelli di Donetsk, riferisce di un accordo con Kiev per una tregua dalle 9 del mattino alle 18.
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