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audizione del viceministro casero

La delega fiscale slitta di sei mesi: stop alla norma del 3%. Renzi: necessaria verifica, Berlusconi non c’entra niente

Il governo chiederà una proroga di sei mesi della scadenza della delega fiscale prevista per il 27 marzo. Lo ha detto il viceministro dell'Economia Luigi Casero, in audizione alla Commissione Finanze della Camera, giudicando la proroga indispensabile. Slitterà inoltre il decreto sui reati tributari, che Casero ha rimandato a una data successiva a quella del 20 febbraio inizialmente fissata dal premier Matteo Renzi, probabilmente a maggio. Il decreto, già approvato il 24 dicembre scorso, stabilisce la non punibilità per chi evade sotto il 3 per cento dell'imponibile dichiarato (norma ribattezzata “Salva-Berlusconi). Numerose le polemiche successive, che hanno spinto il governo a ritirarlo, per studiare una modifica.

La nuova tabella di marcia
In base alle novità annunciate oggi, a fine mese dovrebbero arrivare i provvedimenti che riguardano l’internazionalizzazione delle imprese con la riforma del ruling, la fatturazione elettronica, il nuovo catasto e i giochi. Mentre nella tranche successiva sarà la volta dei dlgs su certezza del diritto (reati tributari e abuso del diritto), contenzioso, accertamento e sanzioni.

Renzi: necessaria ulteriore verifica, Berlusconi non c’entra
«Oggi abbiamo deciso di verificare bene la delega fiscale», ha spiegato il premier Matteo Renzi a SkyTg24. «La prima parte, la parte del fisco come consulente, sarà in discussione nel Cdm del 20 febbraio e andrà in vigore il primo giugno». La parte del «fisco come giudice, inteso come accertamento, riscossione e abuso del diritto la stiamo studiando - ha aggiunto Renzi -: riflettiamo per evitare che accada una schifezza. Tutti dicono che salva Berlusconi. Ma Berlusconi con questa vicenda non c’entra niente. Leggere queste norme come “salva Berlusconi” vuol dire credere nell’iperuranio. Dal 1° settembre avremo un sistema che funziona dove si riescono a riportare a casa tutti i soldi». Per il presidente del Consiglio, «il caso Falciani è emblematico: l’Italia ha contestato 740 milioni di potenziale evasione e ne ha portati a casa 29. La Francia ha fatto un’indagine e ha scelto di contestare un tot di evasione, riuscendo a portare a casa tutti i soldi, così come la Germania. Si chiederanno perché gli italiani non riescono a portare a casa tutti i soldi».

Casero: decreto sui reati tributari non sarà in Cdm 20 febbraio
Il viceministro Casero, sentito in audizione alla Camera, si è limitato ad annunciare lo slittamento della riforma dei reati tributari, con il contestato condono penale per chi evade sotto il 3% dell’imponibile (la norma ribattezzata “salva-Berlusconi”), «più in là di marzo», probabilmente a maggio.

Sei mesi di proroga della delega
«Riteniamo che sei mesi - hadetto Casero - possa essere il tempo necessario per arrivare alla approvazione finale della delega fiscale; in questi sei mesi il governo presenterà, tre mesi prima della scadenza, una serie di decreti». Il viceministro ha spiegato che il governo «vuole riprendere lo spirito della delega e dei primi decreti, approvati con un ampio dibattito delle Commissioni, delle quali sono stati recepiti i pareri». Con i primi decreti insomma, si sono rispettati «i tempi lunghi della tempistica legislativa». Lasciando la scadenza del 27 marzo, invece, «non sarebbe stato possibile approvare i decreti con un minimo dibattito parlamentare e noi - ha ribadito - riteniamo che il dibattito debba essere anzi ampio». Secondo il viceministro, la richiesta di «3 + 3» può quindi far fronte «all'esigenza di dare norme al Paese entro l'anno e allo stesso tempo di rispettare il dibattito parlamentare».

Le misure previste nel Cdm del 20 febbraio
Casero ha assicurato che il governo si impegna a presentare tutti i dlgs della delega fiscale in 3 mesi; i provvedimenti dovranno essere approvati nei successivi 3 mesi. Il veicolo con cui chiedere la proroga della delega «lo dovremo decidere, potrebbe essere il decreto legge sull'Imu agricola», ha detto Casero, così come anticipato oggi dal Sole 24 Ore. Nel Cdm del 20 febbraio arriveranno i decreti delegati sui giochi, sulle imprese e per l’attrazione dei capitali, poi toccherà a «contenzioso, accertamento e alla parte sanzionatoria». Il governo punta così a presentare «due scaglioni di provvedimenti omogenei».

Fassina, rinvio 3%? Spero non per “condizionare” Cavaliere
Il rinvio del decreto fiscale contenente la norma del 3% è stato definito «un segnale negativo», da Stefano Fassina (minoranza Pd), che ha commentato: «Non se ne capisce il senso: sul piano tecnico il provvedimento è pronto». Così «resta un decreto con effetti potenziali sul capo dell'opposizione: mi rifiuto di pensare che il governo lo usi per condizionare» Berlusconi.

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