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Nel Canale di Sicilia 330 morti. Il Papa: più solidarietà. Renzi: il problema è la Libia

Si aggrava di ora in ora il bilancio della tragedia dell’immigrazione. Sono quattro in tutto i gommoni partiti dalla Libia e naufragati, ognuno con un centinaio di persone a bordo, secondo quanto riportato dai superstiti della tragedia. Su un totale di 420 persone partite - compresi i 29 morti assiderati - le vittime sarebbero circa 330. Lo ha detto Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell’Oim (l’Organizzazione internazionale per le migrazioni).
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è detto «colpito dalla nuova immane tragedia umanitaria avvenuta in acque internazionali» e ha espresso «apprezzamento per l’opera dei soccorritori che ha permesso di salvare molte vite». Intanto è bufera sull’operazione “Triton” di pattugliamento Ue: il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, l’ha definita definita «non all’altezza» dei compiti che deve svolgere, affermando che «l’Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace».

Renzi: domani chiedo a Ue più impegnoma il punto è la Libia
«Il problema non è Mare Nostrum o Triton», ha commentato il premier Matteo Renzi in serata a SkyTg24. «Si può chiedere all’Europa di fare di più e domani lo farò, ma il punto politico è risolvere il problema in Libia, dove la situazione è fuori controllo. Con Mare Nostrum ci sono stati 499 morti e 1700 presunti dispersi (stima dei profughi, come i 300 di oggi). Il problema è la Libia, non l’Italia».

Da Gentiloni a Boldrini: Triton inadeguata
Contro Triton si sono comunque levati in molti. L’operazione, avviata il 1° novembre 2014, è finanziata e coordinata dall’agenzia europea Frontex (l’Agenzia di controllo delle frontiere esterne degli stati Ue con sede a Varsavia) per il pattugliamento del canale di Sicilia. Non opera più in acque internazionali, ma nel limite delle 30 miglia dalle coste italiane, mentre i soccorsi della precedente operazione Mare Nostrum si spingevano se necessario a ridosso delle costa libica e hanno consentito di salvare la vita di oltre 100mila persone. «Di fronte a questa strage non si può non prendere atto che l’operazione Triton è inadeguata», ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. «Triton è un inizio ma non è sufficiente», ha osservato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Unhcr: oltre 200 le vittime sicure, ma c’è un quarto gommone
Nella ricostruzione fornita da Carlotta Sami, la portavoce dell’Unhcr che ha raccolto le testimonianze dei superstiti aveva parlato di tre gommoni: nel primo, del quale si è avuta notizia già due giorni fa, c'erano 105 persone soccorse dalla Guardia costiera, di cui 29, come noto, morte assiderate. Ma Sami ha parlato di altri due gommoni con 212 persone a bordo, e soltanto nove sono sopravvissute. «Le tre imbarcazioni - ha spiegato Sami - con tutta probabilità erano partite insieme domenica dalla Libia, con mare forza sette, senza né cibo né acqua per oltre un giorno. Sono dunque morti in 203. La più piccola delle vittime aveva 12 anni». Ma - aveva avvisato - ci sono notizie di un quarto gommone, «quindi la tragedia potrebbe essere ancora più pesante, una delle più gravi degli ultimi tre anni».

Nazioni unite: sconvolgente strage per inadeguatezza Triton
«Siamo sconvolti: da un anno e mezzo chiediamo con forza di potenziare le capacità di salvataggio di vite umane nel Mediterraneo», ha detto Laurens Jolles, delegato Unhcr per il Sud Europa. Il governo italiano «con Mare Nostrum ha dimostrato l'impegno a voler trovare una soluzione, e l'Unhcr ha più volte fatto appello affinché l'operazione diventasse di gestione europea. Sorprende che non ci sia ancora la capacità di farsi carico di questo impegno data l'entità della crisi umanitaria in corso. L'operazione Triton non ha come suo mandato principale il salvataggio di vite umane e quindi non può essere la risposta di cui c'è urgente bisogno».

Portavoce Frontex: con mezzi attuali impossibile fare di più
«Triton non è mai stata concepita per sostituire Mare Nostrum», ha ricordato Izabella Cooper, portavoce di Frontex. «Ciononostante stiamo lavorando ben oltre le nostre potenzialità, con il dispiegamento di forze che ci garantisce il budget di 3 milioni di euro al mese». «Noi - ha continuato Cooper - agiamo all'interno del mandato datoci dall'Europa: finché il nostro mandato resta quello di offrire assistenza tecnica agli stati membri sul pattugliamento delle frontiere non ci si può aspettare di più».

Il Papa: sono morti per il freddo, più solidarietà
Sul dramma è intervenuto anche Papa Francesco, al termine dell’udienza generale: «Seguo con preoccupazione le notizie giunte da Lampedusa, dove si contano altri morti tra gli immigrati a causa del freddo lungo la traversata del Mediterraneo». «Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime - ha aggiunto - e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso».

Boldrini: Triton inadeguata. Grasso: agire ora è già troppo tardi
Di fronte alla strage di Lampedusa «non si può non prendere atto che l'operazione Triton è inadeguata». Così la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha aggiunto: «L'Europa deve dotarsi di un sistema di monitoraggio e salvataggio ben più efficace di quello ora in vigore. Altrimenti ogni espressione di dolore per le tragedie avrà il segno dell'ipocrisia». A lui ha fatto eco il presidente del Senato Pietro Grasso: «Siamo chiamati, come cittadini europei, a rispondere non a un tribunale ma alla nostra coscienza per ciascuna delle vittime del Mediterraneo. Agire ora è già troppo tardi».

Letta: rifare Mare Nostrum, anche se si perdono voti
Mentre l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta su twitter ha chiesto di «ripristinare Mare Nostrum (l’operazione di salvataggio dei naufraghi carata durante la sua premiership, ndr). Che gli altri paesi europei lo vogliano oppure no. Che faccia perdere voti oppure no».

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