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Il Papa ai neo cardinali: «Non fate il vostro interesse»

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il concistoro

Il Papa ai neo cardinali: «Non fate il vostro interesse»

Il Papa “crea” i nuovi cardinali, i nuovi principi della Chiesa. Ma il messaggio che consegna è molto chiaro: nella missione che la Chiesa vi affida non dovete mai fare il vostro interesse. Un’omelia quella di Bergoglio in cui ricorda che la berretta rossa non è un’onorificenza, i cardinali sono «cardini» nella Chiesa di Roma, il programma per i nuovi porporati è l’Inno alla carità di san Paolo perché «nella Chiesa ogni presidenza proviene dalla carità, deve esercitarsi nella carità e ha come fine la carità. Anche in questo la Chiesa che è in Roma svolge un ruolo esemplare».

Sono le parole che Francesco ha rivolto ai venti nuovi cardinali che oggi ha creato nel secondo concistoro del suo pontificato. Erano presenti in 19 (l’ultranovantenne arcivescovo colombiano José de Jesús Pimiento Rodríguez non se l’è sentita di affrontare il viaggio a Roma) mentre era presente, come già accadde un anno fa, anche Benedetto XVI. Quella cardinalizia, ha spiegato Bergoglio, «è certamente una dignità, ma non è onorifica». Lo specifica il nome che «evoca il “cardine”; dunque non qualcosa di accessorio, di decorativo, che faccia pensare a una onorificenza, ma un perno, un punto di appoggio e di movimento essenziale per la vita della comunità.

Inoltre il Papa ha ricordato che la carità «non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse. Questi due tratti rivelano che chi vive nella carità è de-centrato da sé. Chi è auto-centrato manca inevitabilmente di rispetto, e spesso non se ne accorge, perché il “rispetto” è proprio la capacità di tenere conto dell’altro, della sua dignità, della sua condizione, dei suoi bisogni. Chi è auto-centrato cerca inevitabilmente il proprio interesse, e gli sembra che questo sia normale, quasi doveroso. Tale “interesse” può anche essere ammantato di nobili rivestimenti, ma sotto sotto è sempre il “proprio interesse”. Invece la carità ti de-centra e ti pone nel vero centro che è solo Cristo».

Francesco ha quindi invitato i cardinali a non adirarsi e a non tener conto del male ricevuto e ha sottolineato che «chi è chiamato nella Chiesa al servizio del governo deve avere un forte senso della giustizia, così che qualunque ingiustizia gli risulti inaccettabile, anche quella potesse essere vantaggiosa per lui o per la Chiesa. E nello stesso tempo “si rallegra della verità”: che bella questa espressione! L’uomo di Dio è uno che è affascinato dalla verità e che la trova pienamente nella parola e nella carne di Gesù Cristo. Lui è la sorgente inesauribile della nostra gioia. Che il popolo di Dio possa sempre trovare in noi la ferma denuncia dell’ingiustizia e il servizio gioioso della verità».

All’inizio della cerimonia, il neo-cardinale Dominique Mamberti, Prefetto della Segnatura apostolica e primo della lista, ha rivolto un breve saluto al Papa: «Desideriamo assicurarle la nostra collaborazione leale e sincera e la certezza che ella ci troverà vicini e pronti a sostenerla nella missione che nostro Signore le ha affidato, di guidare la Chiesa».

La cerimonia di oggi, cui seguirà domani la celebrazione in San Pietro, è il culmine di una settimana di lavori in Vaticano: prima il C-9 sulle riforme, poi il concistoro generale sempre sulle riforme (ieri dedicato alle finanze) e oggi l’imposizione delle “berrette”, tra cui due italiani di diocesi periferiche: i neo cardinali Menichelli di Ancora e Montenegro di Agrigento.

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