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Il Papa sollecita l'Occidente: per la Libia «soluzioni…

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l’analisi

Il Papa sollecita l'Occidente: per la Libia «soluzioni pacifiche»

«Possa la comunità internazionale trovare soluzioni pacifiche alla difficile situazione in Libia». Poche parole, ma molto chiare, quelle di Papa Francesco sulla crisi libica. Nel discorso all'udienza generale del mercoledì Bergoglio ha ribadito la posizione della Chiesa, di fondo contraria a ogni intervento di tipo militare, soprattutto unilaterale. Del resto proprio ieri nell'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con il premier Matteo Renzi e il resto del governo, il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, è stato chiaro: rilanciare l'iniziativa diplomatica, sotto l'egida dell'Onu, e comunque l'opzione militare deve essere “l'ultima ratio”.

Nessun equivoco, quindi, sul pensiero della Chiesa, che in molti vorrebbero reinterpretare come «non sfavorevole» ad una azione di tipo militare, come avvenuto in precedenti pontificati. Vale la pena ricordare come fece il Papa nel settembre 2013, quando convocò una giornata mondiale di preghiera per la pace in Siria, di fatto contro il ventilato “strike” di Usa e Francia contro Bashar Assad: l'attacco non ci fu (naturalmente per effetto soprattutto della posizione della Russia, ma certo la posizione del Papa ebbe un peso enorme) e poco dopo emerse cosa accadeva nelle file dell'opposizione, monopolizzata ormai dal Califfato che oggi minaccia la sponda sud del Mediterraneo.

Quindi dentro le stanze della Segreteria di Stato la posizione contro un'opzione militare non è solo dettata da motivi “caritativi” ma anche da esperienza geopolitica, visto cosa accadde nel 2011 e le conseguenze provocate. Il Papa oggi ha ricordato ancora le persone assassinate dall'Isis: «Vorrei invitare ancora a pregare per i nostri fratelli egiziani che tre giorni fa sono stati uccisi in Libia per il solo fatto di essere cristiani. Il Signore li accolga nella sua casa e dia conforto alle loro famiglie e alle loro comunità». E ha dedicato la messa di ieri mattina ai copti assassinati.

Il giorno prima ha telefonato al patriarca copto ortodosso Tawadros II per manifestare il suo affetto. Poi salutando i vescovi e i fedeli ucraini presenti in piazza S. Pietro per l'udienza generale, ha detto: «Fratelli e sorelle, so che tra le tante altre intenzioni che portate alle tombe degli apostoli c'è la richiesta della pace in Ucraina. Porto nel cuore lo stesso desiderio e mi unisco alla vostra preghiera, perché al più presto venga la pace duratura nella vostra patria. Dio vi benedica». E in tema di migranti è significativo l'incontro di ieri sera di una delegazione della Guardia costiera italiana impegnata nei soccorsi in mare di profughi. Nel corso dell'incontro, ha informato padre Federico Lombardi, papa Francesco ha manifestato «la sua partecipazione e il suo apprezzamento per il servizio svolto con coraggio e dedizione a favore dei più poveri».

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